Al Sud voti più alti e alunni più somari Il divario col Nord già dalle elementari

Le differenze della scuola tra Nord e Sud? Partono dalle elementari. Si parte alla parti, ma già in seconda elementare si intravvedono le primissime crepe e in quinta c’è già un divario qualitativo. Soprattutto in matematica e nella ricostruzione della frase in italiano. La grammatica viene seguita tra i più piccoli, poi si dimentica alle medie, dove il divario tra Nord e Sud diventa macroscopico. è quanto emerso dall’analisi fatta dall’Invalsi sulle prove d’esame di elementari e medie: 1,7 milioni di bambini e ragazzi coinvolti. Con un dato confortante: stando all’analisi, la cattiva pratica di copiare è stata limitata. Ma la serietà si ferma qui. La preparazione non eccelle. Neppure alle elementari in cui le risposte corrette si fermano al 66% mentre scendono al 60 nella prima media. La grammatica rimane la bestia nera soprattutto alle medie del Sud. Mentre in quinta elementare faticano nella comprensione dei testi narrativi. Peggio la matematica. Risposte positive nel 61% dei casi nella quinta elementare e del 51 in prima media.
La Sicilia è la regione che mostra carenze gravi sia in italiano che in matematica già in quinta. In Puglia vanno male soprattutto in italiano. Nel complesso, al Sud i bambini andrebbero seguiti da subito per evitare che le carenze piccole diventino macroscopiche alle medie.
La preparazione latita ma anche quest’anno al Sud si sono riscontrati voti più alti. Per esempio, i «licenziati» più bravi sono in Molise che conta il maggior numero di studenti con la lode (2,4%). La Campania è la regione in cui si è registrata la maggiore percentuale di licenziati con sei (38%). La Calabria (5,3%), è invece la regione con una maggiore percentuale di studenti licenziati con dieci.

Nel complesso ci sono state meno ammissioni agli esami della terza media ma stesso numero di promossi. Anche alla maturità la selezione è avvenuta prima dell’esame: il 6,6% i non ammessi, contro il 5,5% dell’anno scorso.

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