Il Sudan blocca le missioni Onu: aiutano i ribelli

da Khartoum

Il governo del Sudan ha ordinato l’immediato stop alle operazioni delle agenzie dell’Onu per il Darfur, che avrebbero permesso a un capo della ribellione di viaggiare a bordo di un elicottero. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri sudanese, secondo il quale la misura non si applica per il momento all’Unicef e al Pam (Programma alimentare mondiale), le due agenzie Onu più presenti sul terreno di queste regione dell’ovest del Paese devastata da un conflitto sanguinoso. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Suna. In particolare il ministro degli Esteri di Khartoum ha inviato alcuni membri dell’autorità locale in Darfur per sospendere il lavoro di alcune organizzazioni, finché non sarà chiarita la vicenda del trasporto del leader di ribelli. «Il provvedimento di sospensione - si legge in una nota diramata dal ministero degli Esteri - verrà ritirato quando il rappresentante speciale dell’Onu in Sudan chiarirà la loro posizione». L’identità del passeggero non è ancora stata rivelata, ma sono trapelate alcune indiscrezioni, secondo le quali si tratterebbe del capo di una delle fazioni che non hanno siglato l’accordo di pace ad Abuja del 5 maggio scorso. Sono in molti a pensare che potrebbe trattarsi di Suleiman Adam Jamous.


La reazione dell’Onu non si è fatta attendere, dichiarando che le Nazioni Unite in Sudan non sono state informate della decisione del governo di Khartoum di sospendere le operazioni delle agenzie in Darfur. «Non abbiamo avuto nessuna notifica formale o informale in merito alla decisione del governo sudanese» ha dichiarato Radhia Achouri, portavoce della missione.

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