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Suez e Gdf trattano per cedere a Enel gli asset Electrabel

Si va verso una spartizione delle centrali: lo afferma il quotidiano belga «De Tijd». Sarebbe il prezzo per fare pace con il gruppo italiano

da Milano

Una soluzione negoziata della vicenda Enel-Suez potrebbe non essere impossibile: secondo il quotidiano economico belga De Tijd, i due gruppi francesi Suez e Gaz de France, dopo aver annunciato che si fonderanno per impedire l’Opa di Enel, sarebbero sempre più intenzionati a cedere asset di Electrabel all’Enel per arrivare a una pace con il gruppo italiano. D’altro canto le dichiarazioni di guerra del governo francese, da Chirac a Breton, mai seguite da fatti, come pure l’annuncio dell’Opa su Suez da parte dell’Enel (anche questo mai seguito dal lancio vero e proprio) avevano lasciato capire che dietro le quinte si continuava a trattare, sia pure a fatica, con i governi di Roma e di Parigi in appoggio ai contendenti dell’una e dell’altra parte. Il nodo vero, sembrava di capire alla fine della scorsa settimana, stava nel «quanto» Suez era disposta a cedere di Electrabel: e la trattativa, lasciavano intendere le bellicose esternazioni di Chirac pronunciate venerdì, non era facile. Mentre l’Enel continuava a tenere puntata la minaccia dell’Opa che, vada a buon fine o no, resta sempre una grossa seccatura per i francesi.
Resta il terzo «incomodo»: il governo belga, che si è accorto che Electrabel è un «quasi monopolista» e che ora chiede a gran voce l’ingresso di un maggior numero di concorrenti sul proprio mercato. Sembra che l’obiettivo del premier Guy de Verhofstadt sia arrivare a tre, in un paese non enorme come il Belgio. E la divisione degli asset tra Suez ed Enel potrebbe andare in questa direzione.
Ieri, comunque, l’ad Enel Fulvio Conti era impegnato in un incontro con i sindaci dell’alto Lazio nel tentativo di sbloccare la questione della centrale di Civitavecchia, osteggiata dalle popolazioni locali e dall’amministrazione regionale, anche se i lavori di ammodernamento e di riconversione al carbone in corso porteranno a una significativa riduzione delle emissioni di polveri e di Co2 nell’atmosfera. Il 6 aprile è previsto il pronunciamento del tar sul ricorso dell’Enel contro il blocco dei lavori.


Intanto alla Borsa di Parigi il titolo di Edf, che ha ceduto a novembre una quota di capitale sul mercato, ha raggiunto un nuovo record, guadagnando il 45,5% dal collocamento a ieri. Nei soli ultimi due giorni l’azione Edf ha guadagnato il 10,78%: ieri ha chiuso a 46,55 euro mentre Lehman Brothers alzava il target price a 50 euro.

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