Sui migranti è lo Stato a essere latitante

Caro Direttore, lei scrive che questo governo è succube dell'Europa a trazione tedesca e che ciò ha determinato la fallimentare politica dell'accoglienza indiscriminata che sta affossando il Paese. La Sua analisi non mi convince perché, se è incontestabile che la Germania detti la musica in Europa, è altrettanto vero che, solo in Italia, suona una musica dal volume molto più alto, che nasce oltre Tevere. Questa musica viene cantata e suonata dalle migliaia di persone che direttamente od indirettamente sono alle dipendenze delle associazioni caritatevoli, onlus e cooperative varie, gestite con i generosi soldi europei dal Vaticano stesso. Questa industria ha bisogno di altissimi numeri di immigrati e profughi per essere veramente redditizia. Ciò che deve farci veramente paura quindi non è la Germania, che parla chiaro e dove tra l'altro il vento sta cambiando, ma la permanente, subdola sudditanza politica, psicologica ed economica dell'Italia politica nei confronti del clero. Direttore, se vuol essere veramente fuori dal coro, denunci in prima pagina chi sta veramente dietro l'affarismo sui migranti.

Antonio Di Marco Sbaraglia

Caro Antonio, condivido in parte la tua critica alla Chiesa che, a mio avviso, sta snaturando il suo ruolo. Invece che portare il Vangelo tra la gente si occupa di accogliere il Corano in parrocchia. Invece di occuparsi di anime si occupa dei corpi, missione nobile ma che rischia di limitare la fede a mero fatto di assistenza tipo Croce Rossa. Detto questo non mi sconvolge che preti e organizzazioni cattoliche suppliscano con il volontariato alle gravi e croniche carenze dello Stato laico, che più che succube mi pare furbo e irresponsabile. Da una parte accoglie chiunque, dall'altra scarica il problema su organizzazioni private (non solo cattoliche, pensiamo alle cooperative rosse) strapagandole senza controlli seri.

Che i preti facciano i preti, e che qualcuno ci marci su, non mi sorprende. Lo Stato che rinuncia a fare lo Stato invece è fatto grave che abbiamo più e più volte denunciato in prima pagina. Cosa che ovviamente continueremo a fare.

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