«Sui nomadi solo promesse il governo ci ha ingannato»

«Tradita» dal governo, disarmata di fronte alla criminalità. «Ma io non mollo - si impunta il sindaco Letizia Moratti -. Tutta Italia, non solo Milano chiede la battaglia per la sicurezza. E io non sono come quei sindaci di sinistra che a parole sono con i cittadini, ma poi per convenienza politica si fanno più prudenti nella critica al loro governo». Sullo sfondo il naufragio del decreto sicurezza con la sinistra radicale che mette in scacco l’esecutivo Prodi e ne impedisce la conversione in legge. Dietrofront a Roma, niente più espulsioni. Anche se quelle norme le aveva chieste proprio l’allora sindaco capitolino Walter Veltroni dopo la morte di Giovanna Reggiani, violentata e trucidata da un giovane rom. «Ma il governo della sua stessa parte politica oggi smentisce il candidato del Pd - attacca il sindaco - non convertendo il decreto in legge». Fatto ancor più grave in un inizio di campagna elettorale molto puntata anche a sinistra sulla sicurezza. «Mi dispiace, ma o Veltroni non ci dice la verità - la stilettata della Moratti -, oppure non è in grado di imporre quello che pensa alle forze politiche che lo appoggiano».
Fine di un idillio. Ma soprattutto la preoccupazione di non poter più contare, in futuro, nemmeno su quelle poche norme previste dal decreto legge in materia di criminalità. E allora a Milano nessuna possibilità di allontanare i 1.700 rom romeni sorpresi dalla polizia municipale a mendicare per le strade o fermi ai semafori a infastidire gli automobilisti. «E con il rischio - ricorda la Moratti - che venga negata validità alle espulsioni già eseguite. Con gli irregolari che potrebbero tornare in città». Dove, denuncia il vicesindaco Riccardo De Corato, siamo già di fronte a «un’emergenza che già conta ben 10mila nomadi». Destinati ad aumentare ora che anche la possibilità data al prefetto di allontanarli per motivi di pubblica sicurezza e terrorismo è sfumata. Non sfumano, invece, le baraccopoli abusive destinate a moltiplicarsi in città. Con il prevedibile corredo di problemi sanitari, degrado e piccola delinquenza. Una situazione che rischia di diventare presto ingestibile. «Il governo - attacca la Moratti - ha sottoscritto con tutti i sindaci una lista di impegni che poi non ha rispettato: più polizia, allontanamento di stranieri e nomadi, protezione di minori e soggetti deboli, lotta a degrado sociale e urbano, prostituzione, droga, abusivismo nella case popolari». E con la promessa di nominare un commissario con poteri straordinari per l’emergenza rom. «Il commissario? Non si è visto.

Quanto tempo perso in riunioni, tavoli, trattative inutili. Sono venuti a Milano ministri e sottosegretari del centrosinistra a promettere di dare ai prefetti la possibilità di ridistribuire i rom sul territorio. È tutto scritto. Eppure non se n’è fatto proprio nulla».

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