nostro inviato a Yaoundé (Camerun)
Benedetto XVI continua il suo viaggio in Africa, tra le folle che lo accolgono calorosamente e non appare nemmeno sfiorato dallonda di polemiche che in varie parti del mondo sono state sollevate contro le parole da lui pronunciate sulla distribuzione di preservativi per combattere lAids, che non risolve «ma anzi aumenta il problema».
Durissime le reazioni che arrivano dalla Francia, dove il portavoce del ministro degli Esteri Eric Chevallier ha definito le parole papali «una minaccia per le politiche che regolano la sanità pubblica»; mentre il ministro della Sanità belga, Laurette Onkelinx, ritiene che esse «potrebbero distruggere anni di prevenzione e informazione e mettere in pericolo molte vite umane». Reazioni durissime anche in Germania: perfino il vescovo ausiliario di Amburgo ha criticato il Papa, mentre il ministro della Sanità Ulla Schmidt, e quello della cooperazione hanno firmato un comunicato nel quale si afferma che «i preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti». Il governo spagnolo ha deciso di inviare in Africa un milione di condom per combattere lAids e la Ue non ha nascosto le sue perplessità: uno dei portavoce ha dichiarato che la Commissione «sostiene da sempre luso dei preservativi. La loro funzione, come uno degli elementi contro la diffusione dellHiv, è nota». Il New York Times, nelleditoriale di ieri, giudica «irresponsabile accusare i preservativi di peggiorare l'epidemia», quando le autorità sanitarie internazionali li considerano invece «una componente fondamentale di ogni programma di prevenzione». «Ma questo Papa vive nel XXI secolo?», si è chiesto invece Alain Fogue, portavoce del «Mocpat», gruppo camerunense che promuove campagne per il trattamento dei malati. Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, a domanda sull'argomento, ha risposto invece con un «no comment».
Si sono levate anche voci in difesa delle parole di Ratzinger. «Se noi guardiamo alle iniziative, in termini di sanità pubblica, intraprese in Africa negli ultimi 20 anni - ha detto a Radio Vaticana il responsabile scientifico del progetto Dream della comunità di Sant'Egidio, il medico epidemiologo Leonardo Palombi -, noi osserviamo che il largo impiego di condom non ha contenuto lepidemia e non la sta contenendo in Europa orientale». E il professor Gianluigi Gigli, già presidente della Federazione mondiale dei medici cattolici, ha portato lesempio della Thailandia: «Dove ci si è basati solo sul profilattico, non si è ottenuto nulla: la situazione è addirittura peggiorata. Se ci si limita solo al profilattico, il rischio si moltiplica a causa del moltiplicarsi dei rapporti che la falsa sicurezza stessa genera».
Di fronte alla valanga di polemiche, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha dichiarato che «Benedetto XVI ha posto lenfasi sulleducazione e la responsabilità. Non ci si può aspettare che questo viaggio cambi la posizione della Chiesa cattolica nei confronti del problema dellAids». «La Chiesa ha aggiunto - concentra il suo impegno non ritenendo che puntare essenzialmente sulla più ampia diffusione di preservativi sia in realtà la via migliore».
Intanto il sito Internet della Santa Sede ha pubblicato ieri la trascrizione ufficiale dellintervista concessa dal Papa ai giornalisti sullaereo. Il passaggio sui preservativi è stato ritoccato e le parole «ma anzi aumenta il problema» sono diventate «il rischio è di aumentare il problema». In un primo momento era stata corretta anche la parola «preservativi», trasformata nel più asettico «profilattici».
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