Il sindacato suona «occupato». Forse è per questo che non risponde. Dopo tre giorni d’inchiesta sui tranvieri che guidano telefonando e dopo il nuovo incidente di ieri tra due «jumbo» con una decina di feriti ci saremmo aspettati almeno un intervento. Una difesa di tutti quei lavoratori dell’Atm che fanno seriamente il proprio mestiere (e crediamo siano la maggior parte) e che «smanettano» sui freni dei tram e non sui tasti del cellulare, tanto per capirci.
Invece nulla: silenzio assordante si dice in questi casi. Nemmeno uno straccio di comunicato per dire che «sì, c’è qualche lavoratore che in servizio usa telefonino e auricolare ma sono di più quelli che lavorano concentrati sulla guida... E comunque telefonare in servizio è un atto da condannare perché mette a rischio grave la sicurezza del lavoro...». Macché, manco una riga.
Eppure su questo tema i sindacati, i cub, i cobas sono tutti giustamente molto sensibili. Non passa giorno purtroppo senza una disgrazia e non passa giorno senza che ci sia chi ricordi quanto in certe aziende le condizioni di sicurezza dei lavoratori siano approssimative.
Ma telefonare guidando per uno che di mestiere fa l’autista non è una violazione delle regole elementari di sicurezza sul lavoro? Che differenza passa tra un tranviere al telefono in servizio e un manovale che sta in un cantiere senza casco o su una impalcatura senza essere imbragato? E ancora. Se un autista si schianta col suo bus o con il suo tram perché è al cellulare e non vede la coda di auto che frenano davanti a sé, quello è o non è un incidente sul lavoro? Rispondiamo noi, visto che i sindacati tacciono: sì che lo è, con l’aggravante della negligenza e con il rimpianto che poteva essere facilmente evitato.
Allora, così come nei cantieri, nelle ditte dove si lavora con presse o attrezzature pericolose è sacrosanto che i sindacati si battano per garantire le necessarie condizioni di sicurezza, allo stesso modo dovrebbe essere nei depositi dell’azienda tranviaria milanese. Segretari e delegati, semplici iscritti siano meno compiacenti con chi lavora «connesso». Anche a costo di perdere qualche amico o qualche iscritto.
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