Suicida per amore di Cavour

A partire dal 1528 Andrea Doria si fa costruire a Fassolo, appena fuori della porta di San Tommaso, ad ovest della città, il primo palazzo rinascimentale di Genova, inglobando alcuni edifici preesistenti. Ancora oggi conosciuto come Palazzo del Principe, rappresenta un'assoluta novità per i nobili genovesi, abituati a case alte e strette nei vicoli del centro, e segna l'inizio dell'evoluzione architettonica della città nel Cinquecento. All'epoca di Andrea, questa vera e propria reggia si estende dal mare, dove c'è un approdo per la flotta privata, fin quasi alla sommità della collina di Granarolo, su cui si arrampicano giardini terrazzati, con grotte e giochi d'acqua e la grandiosa Grotta del Gigante. Il cortile centrale a colonnati, gli scaloni e il piano nobile nascono in questa fase, mentre le ali laterali saranno aggiunte successivamente dal nipote ed erede del principe, Giovanni Andrea Doria. Vi lavorano schiere di artisti. La prima grande festa che vi si svolge è in onore di Carlo V, che nel 1533 giunge a Genova via terra per imbarcarsi alla volta della Spagna. Viene accolto con tutti gli onori e con il massimo sfarzo.

Secondo la leggenda, in occasione del banchetto a bordo della nave ammiraglia, piatti e vasellame d'argento vengono gettati in mare dopo l'uso, per fare sfoggio di ricchezza davanti all'illustre ospite: ma per ordine del padrone di casa, tutto attorno alla nave sono predisposte reti invisibili, in modo da recuperare poi ogni cosa. Il Palazzo ospiterà nel 1805 Napoleone e, per quarant’anni, Giuseppe Verdi.

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