Città del Messico - L'Organizzazione Mondiale della Sanità
(Oms) mantiene al momento il livello 4 di allerta per il rischio di
pandemia: lo ha annunciato il vicedirettore generale dell’Oms, Keiji
Fukuda, sottolineando come "la situazione epidemiologica" della
febbre suina sia in costante fase di evoluzione.
Attualmente "la situazione rimane molto seria: una pandemia non è
affatto inevitabile ma la possibilità viene considerata seriamente",
ha spiegato Fukuda in conferenza stampa, precisando come
rimanga "fondamentale identificare i turisti contagiati, perché ciò ci
aiutererebbe a seguire il virus nel mondo e a stabilire come si
propaga".
Due morti sospette in California Le prime due vittime sospette di
influenza suina negli Stati Uniti si sono registrate in California. Lo
riferisce il sito web della Fox News secondo cui il coroner della
contea di Los Angeles sta effettuando i test per verificare le cause
del decesso. Si tratta di due uomini deceduti agli ospedali di
Bellflower e di Norwalk. Il primo, ricoverato sabato, aveva 33 anni ed
era di Long Beach. Il secondo, 45 anni, morto mercoledì scorso,
risiedeva a La Mirada.
Cresce la mappa dei contagi Continua ad allargarsi la mappa dei
contagi per il virus dell’influenza da suini, all’indomani
dell’innalzamento del livello di allerta da 3 a 4 deciso
dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Nuovi casi sono
stati confermati in Europa, Medio Oriente e Oceania e
segnalazioni di possibili contagi arrivano anche dall’Asia. E l'Oms lancia l'allarme: "Alle frontieri i controlli non funzionano".
La corsa al vaccino Quattro laboratori farmaceutici sono giunti a "differenti stadi" di lavoro su un ceppo virale che potrebbe servire come precursore di un vaccino contro l’epidemia di febbre suina in corso: lo hanno reso noto fonti dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms). Il passaggio alla fase cinque implicherebbe che il rischio pandemia sia non solo imminente, ma anche inevitabile; l’attuale fase quattro certifica la trasmissione umana diretta in almeno un Paese e segnala un aumento del rischio di un’epidemia globale, ma non indica che una pandemia sia inevitabile. La fase sei - massima allerta - è invece caratterizzata da trasmissione diffusa e prolungata del nuovo sottotipo di virus influenzale, in questo caso ormai classificato come pandemico. A preoccupare l’Oms sono soprattutto le modalità di trasmissione e la possibile diversificazione del virus, un ceppo mutante dell’A/H1N1 con componenti suine, aviarie e umane - ormai impropriamente definito come della febbre suina, dato che la trasmissione avviene direttamente fra esseri umani - visto che gli unici decessi si sono registrati in Messico mentre in tutti gli altri casi (pur avendo contratto la malattia negli stessi luoghi) la virulenza è stata assai minore.
Si estende l'allarme La Spagna ha annunciato il suo secondo contagio accertato da influenza suina. Mentre il primo paziente, ricoverato in un reparto in isolamento all’ospedale di Almansa Albacete si sta riprendendo, il governo di Madrid ha reso noto che un altro giovane che faceva parte della stessa comitiva in Messico si è ammalato ed è stato ricoverato in un ospedale di Valencia. Ma ormai i contagi non si contano più: mentre Israele e la Nuova Zelanda hanno confermato i primi casi, si allunga la lista dei Paesi con il fiato sospeso in attesa del responso dei test (primo tra tutti la Cina dove le autorità indagano su alcuni casi dubbi).
Il bilancio in Messico lievita a 159 morti E' salito intanto a quota 152 il numero di morti da influenza da suini in Messico. A riferirlo è stato il ministro della Sanità José Angel Cordova, spiegando che al momento le persone ricoverate sono 1.650 con sintomi del virus A/H1N1. "Siamo nel momento più critico - ha aggiunto il ministro -, la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni".
I casi di morte si sono registrati in 10 Stati del Messico, il governo centrale ha deciso di chiudere le scuole fino al sei maggio, a cominciare dagli asili nido. Al momento gli univi casi di decessi ascrivibili all'influenza dei suini, sono sette, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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