Sul comodino il libro sul delitto perfetto

Sul comodino il libro sul delitto perfetto

Avrebbe studiato da serial maniaco. Forse inseguendo un orribile ideale: lo stupro perfetto. Tanto che avrebbe letto molto e visionato numerosi filmati. Magari con lo scopo di mettere a punto una raccapricciante tecnica criminale. Ma soprattutto ha divorato un libro. Titolo: Criminal Profiling. Dall’analisi della scena del delitto al profilo psicologico del criminale. Autori: i criminologi Massimo Picozzi e Angelo Zappalà.
Nel rivelare questi dettagli il capo della squadra mobile di Roma, Vittorio Rizzi, parla d’un fiato: «Lo stupratore teneva in casa questo volume e altro materiale scaricato da internet oltre a parecchi dvd». Il maniaco leggeva e rileggeva Criminal Profiling, probabilmente focalizzando la sua attenzione sulle pagine dedicate allo stupro. Poi riponeva il libro e andava a caccia per la città.
Edito dalla Mc Graw-Hill Companies, nella collana psicologia, nelle sue 412 pagine il libro di Picozzi e Zappalà spazia dall’omicidio efferato all’assassinio seriale, dallo stupro all’attentato dinamitardo, dall’incendio doloso alla cattura di ostaggi.
Un vasto repertorio per comprendere le motivazioni, le caratteristiche comportamentali e la personalità dei responsabili di questi crimini.

La scoperta di questo materiale è una conferma della tesi del criminologo Francesco Bruno che al Giornale, disegnando il profilo dello stupratore l’aveva descritto «intelligente, lucido, pianificatore». Per questo ancor più pericoloso.

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