Ferruccio Gattuso
Passione vintage. Nei vestiti, nella musica e, ci mancherebbe, anche nel musical. Gli anni Settanta vanno forte, negli ultimi tempi, anzi più o meno da tre lustri: e dunque, anche quella febbre, la mitica febbre che colpisce solo nel fine settimana e non ti costringe a letto ma al centro della pista di una discoteca, è tornata ad emozionare le platee: parliamo, è ovvio, di La febbre del sabato sera, l'indimenticato musical che lanciò John Travolta nello stardom hollywoodiano e lo trasformò in icona sexy, anche se un po' burina, del giovane deciso a godersela.
Fino al 26 novembre, al Teatro Smeraldo torna il musical reso immortale dalle musiche dei Bee Gees, nell'allestimento voluto dallo specialista Massimo Romeo Piparo, firma celebre e riconosciuta della riscoperta del musical in Italia. Un ritorno ai rumori legnosi del palcoscenico, dopo quelli più ovattati degli studi televisivi, dove Piparo ha scritto ritmi e segreti del reality show danzante Ballando sotto le stelle, successo del palinsesto Rai e cornice stimolante dove volti noti e meno noti dello spettacolo si sono cimentati nella difficile arte del ballo.
Uno degli istruttori è proprio Simone De Pasquale, che ne La febbre del sabato sera veste le passioni e le camice impossibili dell'eroe italoamericano Tony Manero. Quattro anni fa, a Milano, questo musical ha battuto ogni record di presenze: per De Pasquale - che fu vincitore della prima edizione di Ballando sotto le stelle - un motivo in più per gonfiare il petto e scaldare i muscoli. «È in quell'occasione che conobbi Piparo - spiga De Pasquale - e dopo qualche giorno, fu lui a dirmi che sarei stato un perfetto Manero. La cosa mi stimolava, certo avevo del sano timore. Però ora che ci sono con entrambi i piedi, nel mondo del musical ci voglio rimanere. E anzi, sogno di interpretare il sequel della Febbre, Stayin' Alive».
Idee chiare, quelle di De Pasquale: «Ho visto e rivisto il film, cercando di carpire i segreti di John Travolta, il cui carisma è incredibile». Rispetto alla prima edizione della Febbre (che aveva nel ruolo di Dj Monty il grande Bob Simon: oggi c'è l'istrionico Stefano Masciarelli), questa segue - nelle coreografie danzanti - lo stile latinoamericano.
Quanto alla colonna sonora, impossibile restare indifferenti ai classici funky e dance dei Bee Gees, da Stayin' Alive a Immortality, a Night Fever.
«Musiche straordinarie e una storia che non è solo evasione - conclude De Pasquale -. Si parla di sogni traditi, pregiudizi, si racconta della vita difficile a Brooklyn».
La febbre del sabato sera, Teatro Smeraldo, ore 20.45, info 02-29006767, ingresso 42 e 20 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.