Pietro Samperi*
Può essere ammissibile che la stampa, nel titolare la cronaca della recente approvazione della delibera comunale sulle controdeduzioni alle osservazioni al nuovo piano regolatore, sia caduta talvolta nellequivoco di confonderla con lapprovazione stessa del piano. Ma non lo è più per il manifesto affisso in questi giorni e firmato, attraverso i rispettivi simboli, da tutti i partiti e le liste che appoggiano la giunta, che recita: «Piano regolatore approvato».
Se si trattasse di un prodotto commerciale (o forse lo è?) il manifesto potrebbe essere denunciato come pubblicità ingannevole, la quale invece sembra, purtroppo, essere autorizzata nei manifesti elettorali. Potrebbe trattarsi soltanto di una gaffe (e non sarebbe la prima), che dimostra però come questa vicenda, trascinata in questo particolare momento con tanta enfasi, non sia stata altro che propaganda elettorale ed è un peccato che vi si siano fatte trascinare anche parti dellopposizione.
Non è elegante ingannare i cittadini, anche se, purtroppo, il vero inganno non sta tanto nellavere anticipato la notizia dellapprovazione di questo piano (che spetta alla Regione, la quale ha già creato procedure straordinarie per poterlo fare senza correre rischi), quanto nellaverlo presentato come lo strumento capace di guidare lo sviluppo della città, mentre, come si è sostenuto e dimostrato da più parti, nella migliore delle ipotesi non guiderà nulla.
(*) Urbanista
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