Sul podio della Filarmonica una stagione 10 e lode

Aspettando per il 2010 il maestro Claudio Abbado, una nuova stagione col debutto di tre firme. E un record. Da Milano un bentornato alla Filarmonica, l’orchestra scaligera che quest’anno in cartellone annovera la «prima volta» delle bacchette di Antonio Pappano, Christoph Eschenbach ed Esa-Pekka Salonens. Significativo appare anche il ritorno del direttore del Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta, mentre l’ultimo concerto della stagione, omaggio a Leonard Bernstein a venti anni dalla sua scomparsa, verrà diretto da Dennis Russell Davies. Alla carrellata si aggiungono i colleghi Daniel Barenboim, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti e Semyon Bychkov, tutti direttori ormai considerati di «casa» dal pubblico dei concerti. E proprio a proposito di recital, nel suo ventottesimo calendario, l’orchestra del Piermarini sta per raggiungere quota mille. Ma vediamo gli appuntamenti, una decina. Se gli anni scorsi avevano visto debuttare giovani che nel frattempo hanno raggiunto posizioni di assoluto primo piano nel mondo musicale (ricordiamo solo gli incarichi di Gustavo Dudamel a Los Angeles e di Philippe Jordan a Parigi), i maestri che dirigeranno per la prima volta la Filarmonica quest'anno - ben tre su dieci concerti - sono direttori di esperienza e prestigio consolidati: l’apertura è affidata alla bacchetta di Pappano e alla pianista ventenne Yuja Wang: in programma l’ouverture da «Ruslan e Ljudmilla» di Glinka, il concerto per pianoforte numero 3 di Prokof’ev e la sinfonia 2 di Rachamaninov. Il 18 gennaio è il turno di Christoph Eschenbach che dirigerà la settima di Bruckner. Un mese dopo, il 15, Myung-Whun Chung rende omaggio al maestro Olivier Messiaen; e ancora: le musiche di Duttilleux, Debussy e Ravel. Da non perdere Salonen alle prese con la nona di Mahler e il 29 marzo Metha con una serata tutta francese. Dopo Daniele Gatti, previsto per il 19 aprile con due capolavori assoluti come il concerto per orchestra di Bartok e «Le sacre du printemps» di Stravinskij ci sarà Bychkov (con Schumann e Beethoven, quell’«Imperatore» riletto dal pianista e musicologo Robert Levin). E ancora riecco Barenboim: continuerà a esplorare le affinità tra la formazione scaligera e la musica di Francia. Un’altra novità è l’apertura al pubblico delle prove in almeno metà dei concerti in cartellone.
Anche quest’anno la consuetudine di invitare un’orchestra: il 18 maggio sulla scena sarà la Mahler Chamber. Gran finale il 31 maggio: sul podio Russell Davies con un programma tutto americano.

«La Filarmonica della Scala è una grande eccellenza culturale che ci rappresenta nel mondo -ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Massimo Zanello- Un percorso suggellato da una tradizione musicale in grado di coniugare tradizione e modernità».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica