nostro inviato a San Paolo
Lincontro è cordiale. Nel palazzo dei «Bandeirantes», allincontro con il «presidente operaio», lex sindacalista Ignacio Lula, Papa Benedetto appare sorridente e sereno. Nel corso del colloquio privato di oltre mezzora (al quale assiste anche la moglie), il presidente ha parlato di famiglia e di pace, insistendo sul contributo che la Chiesa dà allattuazione dei programmi sociali. Benedetto XVI insiste invece sulla necessità della formazione morale dei giovani.
Ma a complicare le cose sono le dichiarazioni del neo designato ministro della Sanità brasiliano, José Gomez Temporao, che vorrebbe depenalizzare laborto e che ha criticato le parole del Pontefice sulla comunione negata ai politici abortisti: «Tu non puoi prescrivere dogmi e precetti di una determinata religione per il totale della società. Mi sembra una cosa senza fondamento. Nel Brasile la Chiesa e lo Stato si sono separati da secoli». Le risposte date dal Papa sul volo Roma-San Paolo campeggiano sulle prime pagine dei giornali. Anche il ministro della condizione della donna, Nilcea Freire, si è detta religiosa, ma ha precisato di dissentire dalle dichiarazioni di Benedetto XVI. E a rovinare il sonno del presidente cè anche un documento divulgato ieri, alla fine dellassemblea generale della Conferenza dei vescovi del Brasile, nel quale si denuncia «una crisi etica» esistente nel Parlamento e si manifesta il no allaborto e la preoccupazione per «i forti indizi di corruzione» della magistratura.
Lula avrebbe voluto suggellare lincontro di ieri con il Pontefice firmando laccordo globale fra Stato brasiliano e Santa Sede. Una sorta di concordato, che regola vari aspetti della presenza della Chiesa in Brasile, dallinsegnamento della religione nelle scuole alla presenza dei missionari nelle terre indigene. Il testo che il Brasile ha inviato a Roma, però, ha bisogno di alcuni ritocchi, secondo le autorità dOltretevere.
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