Sull’aumento di capitale è sempre giallo E il titolo va giù in Borsa

«Quando arriveranno le nuove tariffe aeroportuali i soci di Gemina, la società che controlla Aeroporti di Roma (Adr), faranno un aumento di capitale che potrebbe superare i 500 milioni che servirà a finanziare lo sviluppo di Adr». Lo ha detto Gilberto Benetton, presidente della finanziaria della famiglia veneta, Sintonia, che controlla con il 34% Gemina.
Il risultato è che il titolo della società ha chiuso in calo del 4,6%. Gemina aveva recentemente affermato, in una nota, di non aver esaminato e non avere all’esame alcuna operazione sul capitale. Ieri, invece, l’affermazione di Benetton sembrava chiara anche se poi il manager ha specificato che «la dichiarazione con riferimento a Gemina, costituiva una mera indicazione di disponibilità, nella sua qualità di azionista di riferimento di Sintonia, a fare la propria parte in presenza di un futuro aumento di capitale». Il possibile aumento è, comunque, legato a quello delle tariffe aeroportuali.
Ieri il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha detto di aver firmato il decreto interministeriale che concede aumenti per le tariffe aeroportuali proporzionati alla dimensione degli scali in termini di traffico passeggeri.
Si dovrebbe trattare di un rincaro ponte, in attesa che Enac negozi con i vari gestori, come Adr, le convenzioni che fissano investimenti e tariffe. Per gli scali con oltre 10 milioni di passeggeri (come Fiumicino, gestito da Adr, e Malpensa, da Sea), l’aumento ponte dovrebbe essere di 3 euro a passeggero.

Sarebbe invece di due euro per scali tra 5 e 10 milioni e di un euro per gli scali minori.
Benetton ha anche parlato del possibile ingresso di Changi group, gestore dell’Aeroporto di Singapore, nel capitale di Gemina. Ma ancora non ci sono state risposte precise.

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