Sull’emergenza afa Veltroni usa l’istituzione a mo’ di clava

Il clima torrido e l’afa di questi giorni, oltre alle colonnine di mercurio, stanno facendo salire anche la temperatura delle polemiche sugli interventi a favore delle persone più a rischio. Dal centrodestra, ad esempio, è partita ieri una replica «trasversale» alle solite lamentazioni di Veltroni, che non perde occasione per battere cassa in ogni circostanza e per tutte le emergenze, da quella abitativa a quella meteorologica. «Il sindaco di Roma - ha detto ieri il senatore Lodovico Pace, della direzione nazionale di Alleanza nazionale - non cambia mai. Anziché ringraziare il governo per la tempestività nell’affrontare l’emergenza caldo per la popolazione anziana, con il solito spirito rivendicazionista lamenta un’immotivata solitudine».
«Qualcuno, evidentemente senza badare a stile e ritegno ha sottolineato ancora l’esponente di An - sta iniziando con dieci mesi d’anticipo la campagna elettorale mentre i cittadini aspettano che il Comune faccia la sua parte senza piagnistei e collabori con il ministro della Salute, anche se si chiama Francesco Storace».
Anche dall’Udc è arrivata una replica alle posizioni espresse dal primo cittadino romano.

«A meno che Veltroni non abbia un fatto personale contro Storace - ha fatto notare Luciano Ciocchetti, presidente del gruppo dell’Udc in Consiglio regionale - è davvero grave la polemica sull’emergenza caldo, affrontata con rigore e sobrietà dal governo. L’uso delle istituzioni come clava politica fa solo danni e il sindaco di Roma dovrebbe avere maggiore senso di responsabilità».

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