Si è svolta ieri a Villa Cambiaso una intensa giornata di studio e confronto sul tema dell'Energia dal titolo «Energia 2030: sfide, piani, risorse». Per la prima volta il convegno non è stato settoriale, ma ha aperto a più voci, anche opposte tra loro, sulla situazione energetica dell'Italia. Le parole chiave sono state «mix energetico» e «complementarietà»: ogni fonte energetica ha peculiarità e caratteristiche differenti e non va esclusa a priori ma utilizzata nelle condizioni ad essa più adatte. Non tutti i relatori si sono trovati in accordo, già le parole del sindaco Marta Vincenzi hanno creato una divisione. La Sindaco si è detta aperta al Nucleare, ma ha sottolineato come vorrebbe che prima fossero sciolti i nodi legati allo smaltimento delle scorie nucleari in Italia e in merito alla definizione dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Nazionale che Genova si è offerta di ospitare. La replica molto dura è stata di Ugo Spezia, Segretario Generale dell'Associazione Italiana Nucleare: «Avevamo invitato il Sindaco Vincenzi alla giornata di Studio dello scorso Novembre che abbiamo organizzato appositamente a Genova e non si è fatta viva... poi si lamenta che non è informata...». Ed ha accusato la Sindaco di incoerenza, anche per quel che concerne la pianificazione del piano Energetico Regionale. Su quest'ultimo sono intervenuti i diretti responsabili, Maria Fabianelli e Pier Paolo Rossodiva, per ribattere come la Liguria sia stata una delle poche regioni che non abbia chiuso a priori a nessuna fonte di energia, nemmeno al Carbone.
Proprio sul Carbone Rinaldo Sorgenti di Assocarboni ha ricordato come esso resti nel mondo (la prima fonte di produzione di energia elettrica. E come l'Italia dovrebbe convertire i tanti impianti a gas (che incidono per il 50% sulla produzione di energia) in moderni impianti a carbone a basso inquinamento affiancandoli al Nucleare. Le energie alternative - hanno mostrato diversi dei relatori, Franco Battaglia in particolare supportato dalla preside della Facoltà di ingegneria di Genova, Paola Girdinio - sono spesso soltanto una illusione, perché hanno una incidenza sulle ore di produzione assai limitata e non riescono assolutamente a sostenere il carico energetico richiesto dal sistema. La tavola rotonda finale cui hanno partecipato Confindustria, Ansaldo Energia, Università di Genova, Comune di Genova, Regione Liguria, Enel, Abb, Sol Spa ha cercato soluzioni condivise e - come sottolineato da Sabino Gallo e organizzatori - che non siano ideologizzate.
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