Secondo un comunicato del Consiglio regionale, Franco Masera, amministratore delegato di Kpmg (società di revisione incaricata dal ministero delleconomia di verificare i conti della sanità laziale), nel corso dellaudizione di ieri presso la commissione Sanità, ha rilevato che «rispetto alle difficoltà riscontrate un anno fa nel mettere mano ai dati storici e alla complessità della macchina amministrativa, oggi osserviamo un notevole miglioramento nellorganizzazione della sanità regionale. Masera ha concluso il suo intervento ricordando che «lo scarto tra i dati regionali sul disavanzo e quelli di Kpmg è dovuto alla differente previsione della spesa farmaceutica».
Il nodo cruciale della questione è proprio nella differente interpretazione dellextradeficit, che nella realtà sarebbe il doppio di quanto, invece, sostenuto dalla giunta Marrazzo. A sottolinearlo è stato il consigliere di Forza Italia Stefano De Lillo: «Lincontro di ieri era stato da noi richiesto in seguito alla pubblicizzazione da parte della Kpmg di dati sullextradeficit che risultavano in contraddizione con quelli pubblicizzati dalla giunta regionale. Ebbene, la Kpmg ha confermato quel dato: lextradeficit per il 2007 è pari non a 310 milioni come sostenuto dalla Giunta Marrazzo, ma almeno a 518 milioni». «Non solo - ha aggiunto De Lillo - in caso di sfondamento dei tetti di spesa, la previsione è che possano arrivare fino a 691 milioni di euro. Sono dati non unici ma esemplari che ladvisor conferma e che delineano senza mezze misure il fallimento del piano antideficit della Giunta in nome del quale lesecutivo regionale chiede durissimi sacrifici ai cittadini e alle strutture sanitarie deccellenza della nostra Regione».
Anche il capogruppo di Forza Italia Alfredo Pallone, ha dato manforte al collega: «Laudizione del dottor Artico e delladvisor Kpmg - ha spiegato - conferma che il 2008 sarà un anno cruciale per il piano di rientro. Le misure intraprese per lanno corrente, a quanto riferisce lad Kpmg, dottor Masera, si sono contraddistinte per le azioni dirigistiche e assessorili mentre per lanno a venire si dovranno affrontare misure capillari». «Tradotto: la Regione - ha aggiunto Pallone - dovrà entrare nel merito delle scelte fatte e valutare nelle maglie larghe delle spese Asl. Le aziende sanitarie, infatti, rappresentano unincognita finanziaria che grava sullefficacia del piano di rientro. Alla luce di tutto ciò, appare più urgente la verifica dei direttori generali. Trascorsi 18 mesi dalla nomina, la Regione, infatti, è chiamata a verificare i risultati aziendali conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ci chiediamo perché ancora non siano state realizzate queste verifiche».
«Abbiamo sempre sostenuto la difficoltà oggettiva di questo piano di rientro, e lo stesso advisor le ha rimarcate. A determinare la fumosità e la contraddittorietà dei dati presentati - ha concluso Pallone - è soprattutto la mancanza di un monitoraggio effettivo, causato dallassenza di indicatori di qualità che analizzassero la quantità e la qualità delle prestazioni.
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