da Roma
È polemica sullimmunità parlamentare di Massimo DAlema, ministro degli Esteri e vicepremier del governo dellUnione. Sulla querelle, aperta laltro ieri sul Corriere della Sera da Piero Alberto Capotosti in merito alluso delle intercettazioni del caso Bnl-Unipol è intervenuto anche lex presidente della Corte Costituzionale Leopoldo Elia, secondo il quale a DAlema non andrebbe applicata la legge Boato perché allepoca non era parlamentare italiano ma europeo. Questa motivazione troverebbe in realtà un suo preciso fondamento nel diritto comunitario, che è fonte primaria e direttamente applicabile.
«Bisognerebbe vedere se a livello dellUnione europea cè una regola di raccordo che, per i parlamentari europei, preveda regole coincidenti con quelle che in Italia si applicano ai deputati e senatori, per una disciplina esplicita o per prassi. Altrimenti - spiega Elia - DAlema dovrebbe essere considerato come un cittadino qualsiasi. E quindi non sarebbe affatto necessaria nessuna autorizzazione nei suoi confronti».
In realtà, il presidente della Quercia gode dellimmunità. Infatti, il capo terzo, allarticolo 10 del protocollo sui privilegi e immunità delle comunità europee, allegato al trattato istitutivo della comunità europea, prevede che gli eurodeputati, nel territorio dello Stato membro di appartenenza, godono della stessa immunità dei parlamentari nazionali. La norma recita: «Per la durata delle sessioni dellassemblea i membri di essa beneficiano sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Paese...».
Il gip di Milano Caterina Forleo dovrà pertanto inviare per via diplomatica la richiesta di autorizzazione a procedere al presidente del parlamento europeo, Hans Gert Pöttering.
Dopo, il testo approvato in commissione verrà rimesso al voto dellassemblea plenaria.
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