Sull’isolone di Chinatown dateci fiducia

Riccardo De Corato*

Come avevo previsto, all’avvio della Ztl, peraltro tranquillo sotto il profilo del rispetto dell’ordinanza, è seguito un florilegio di critiche e qualche mal di pancia. Leggo dalle colonne di questo quotidiano (Paolo Favole, martedì 18 novembre) un elenco dettagliato di consigli estetici e suggerimenti per alcuni abbellimenti (alberi, aiuole), e riferimenti a modelli che spaziano dalla Francia alla lontana Islanda. Tutto si può dire, tutto può essere modificato.

Ma sfugge un concetto molto semplice: la Ztl avviata il 17 novembre nel quartiere Sarpi non è la soluzione definitiva, ma un primo step, una fase intermedia in vista di un isola pedonale i cui cantieri saranno aperti nel 2009, come prevede il Piano delle opere pubbliche. E che saranno finalizzati a ridisegnare l’intera sede stradale, migliorare la fruizione degli spazi dei pedoni, permettere la creazione di aree di aggregazione, rivitalizzare il quartiere puntando sullo sviluppo del commercio al dettaglio, obiettivo dichiarato, quest’ultimo, dell’Amministrazione.

Se questo è il fine, è evidente che anche ripristinare la linea 43 del bus non ha senso. Ribadisco il concetto:siamo di fronte a una Ztl-isola pedonale. Una scelta, lo ricordo, accettata trasversalmente dopo una lungaserie di tavoli operativi. E per la precisione: avallata dalle rappresentanze dei commercianti, Unione del Commercio e Ales in primis, nonostante qualche amnesia; sostenuta da ben due votazioni del Consiglio Comunale, un ordine del giorno dell’aprile 2007 e una mozione votata a maggioranza lo scorso marzo (27 favorevoli, 11 contrari e 7 astenuti) e che ha chiesto l’avvio entro il 31 dicembre.

Ma il provvedimento ha avuto anche il sostegno e il plauso della stampa, con diversi editoriali e commenti favorevoli. Cito, per sintetizzare, quello che Sergio Rotondo scrisse lo scorso aprile proprio sul Giornale. «Palazzo Marino vuole trasformare Paolo Sarpi in una zona a traffico limitato? Lo faccia subito. Ai cinesi la cosa non piace? Pazienza.

Neanche i commercianti di corso Vittorio Emanuele volevano l’isola pedonale e non la volevano neppure quelli di via Dante. Adesso guai a chi gliela tocca».
Riccardo De Corato
*vicesindaco di Milano

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