Roma

Sull’ordinanza anti-radio taxi «Samarcanda» ricorre al Tar

Donatella Palmieri

Sta per approdare al Tar la vicenda della cooperativa di taxi Samarcanda. Nei prossimi giorni verrà programmata la discussione del ricorso presentato dalla cooperativa che chiede l’annullamento dell’ordinanza della direzione aeroportuale dello scalo Leonardo Da Vinci. Un provvedimento che risale al 22 maggio scorso e con cui è stato regolamentato il servizio taxi e noleggio con conducente in partenza dall’aeroporto, vietando il servizio di Radio Taxi.
«Non vogliamo iniziare una guerra contro la direzione aeroportuale - commenta l’avvocato Riccardo Mangione che assiste la cooperativa Samarcanda, la centrale del 5551 - ma tutelare la nostra utenza. Il problema per il quale siamo ricorsi al Tar non riguarda solo la cooperativa Samarcanda ma tutte le cooperative. Prima di chiedere l’intervento dei giudici amministrativi avevamo sollecitato incontri a livello istituzionale, con la prefettura e con la direzione aeroportuale, senza raggiungere alcun risultato. Ora siamo in attesa che i giudici amministrativi fissino l’udienza».
L’ordinanza contestata stabilisce che «ogni vettura per poter effettuare corse in partenza dall’aeroporto è obbligata a sostare all’interno del parcheggio polmone situato nelle adiacenze dell’aerostazione». Invece, secondo quanto scritto nel ricorso della cooperativa, «prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza, il passeggero in arrivo dal volo di linea aveva due alternative: mettersi in fila fisica presso la banchina di accosto, adiacente alla corsia taxi, e salire sulla prima vettura libera in arrivo; oppure chiamare la centrale radio taxi che assegna la vettura con relativa sigla». Il provvedimento quindi ha «in pratica eliminato integralmente la seconda opzione». Questo, sottolinea l’avvocato Mangione, determina per la cooperativa «un danno economico difficile da quantificare. La cooperativa Samarcanda lavora con clientela convenzionata che usufruisce di un prezzo vantaggioso per le corse dall’aeroporto alla città. Questa utenza spesso ha anche dei coupon prepagati che a causa dell’ordinanza della direzione aeroportuale non potranno essere utilizzati.

Infatti sono già pervenute molte disdette da parte della clientela».

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