Milano - «Non possiamo permettere che i nostri bambini vengano uccisi da chi usa sostanze stupefacenti. Ma se dovessero essere depenalizzate le droghe leggere, come vuole il ministro Ferrero, chi guida autobus e presta servizi pubblici potrà essere “sballato”. E non ci si potrebbe fare proprio niente». Letizia Moratti è in partenza per Istanbul, dove parteciperà alla Conferenza dei sindaci che aderiscono all’Organizzazione delle città europee contro la droga.
Sindaco Moratti, è vero che l’autista è stato trovato positivo alla cannabis, ma non è azzardato accostare l’incidente di Vercelli e i due scolari morti a un problema complesso come la droga?
«No. Se va avanti il disegno di legge Ferrero, questo sarà il risultato. Non lo possiamo permettere. L’uso di droga non è un fatto personale e il dramma di Vercelli è lì a dimostrarlo. La tragedia dimostra che il problema cannabis non era stato sottovalutato dal governo precedente, ma è sottovalutato da questo governo».
Non bisognerebbe distinguere tra droga e droga?
«È ora di mettere la parola fine a tutte le distinzioni tra le cosiddette droghe leggere e le cosiddette droghe pesanti. Tutte le droghe sono nocive, inducono passività e assuefazione».
Non è una posizione un po’ troppo rigida?
«L’Independent, autorevole quotidiano della sinistra inglese, dopo anni di battaglie per depenalizzare gli “spinelli”, ora fa marcia indietro. Di recente ha aperto con un titolo a tutta pagina, “Cannabis, ci scusiamo”».
Scusiamo di cosa?
«Del fatto che solo dieci anni fa i ragazzi del Regno Unito in cura per disintossicarsi erano 1.600, oggi sono 22mila. Un bel 1.300 per cento in più. E la metà ha meno di 18 anni».
Cifre che fanno riflettere.
«Dei 250mila sofferenti di schizofrenia, ben 25mila devono la loro malattia allo skunk, la cannabis potenziata di 25 volte tanto in uso per lo “sballo”. Più pericolosa di ecstasy e Lsd, soprattutto perché l’età del consumo si sta velocemente abbassando».
Quindi?
«Oggi il legame tra cannabis e psicosi è chiaro e dimostrato scientificamente, come dice The Lancet, una delle più autorevoli riviste mediche. Le droghe sono un attentato alla salute mentale. E, soprattutto, fanno tutte male».
Lei è un sindaco, lo dica al governo.
«Lo farò, chiederò di mantenere la legge Fini-Giovanardi che non è repressiva o punitiva, ma distingue tra reati amministrativi come il consumo e lo spaccio, che è punito con sanzioni penali. Così si crea una linea di demarcazione ben precisa».
Un decreto del ministro Turco ha innalzato la quantità considerata minima.
«Ancor più grave il fatto che la Turco voglia lasciare ai giudici la discrezionalità di decidere quando sia consumo personale e quando spaccio».
Ora, sempre la Turco, chiede «test periodici obbligatori per verificare l’assunzione di stupefacenti, alcol e farmaci» per gli autisti».
«Sia più coerente. Ma quali test se poi si liberalizza per legge la droga?».
A Milano un consiglio di zona distribuisce gratis test antidroga a cui i genitori possono sottoporre i figli.
«Un progetto coerente con la nostra politica».
Altre iniziative a breve?
«Basta spendere soldi per distribuire siringhe pulite».
Un provvedimento che scatena polemiche.
«Bisogna smettere di pensare a politiche di contenimento dei danni e cominciare a investire seriamente in forme di prevenzione, di recupero e di reinserimento».
Come?
«D’ora in poi Milano collaborerà solo con realtà che mirino al recupero integrale della persona».
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