Sulle Alpi fa troppo caldo, impossibile sciare

Non si può ricorrere alle piste artificiali: si scioglierebbero dopo poco tempo

da Bolzano

«Previsioni per oggi: cielo sereno, poco nuvoloso. Previsioni per domani: cielo sereno. Previsioni per dopodomani: sereno». Il suono della voce metallica del servizio meteo ripete la stessa cantilena per tutte le principali stazioni sciistiche. Bormio, Livigno, Cervinia, Champoluc. Chiese.
«Non abbiamo ancora nessuna conferma ufficiale - dicono dalle stazioni sciistiche - abbiamo già rimandato di un weekend. Dovevamo aprire la scorsa settimana ma poi abbiamo rimandato. Speriamo. Purtroppo l’anno scorso in questo periodo eravamo già aperti. Guardiamo il cielo, speriamo di svegliarci e trovare fuori tutto bianco. Ma fa caldo, il termometro segna tra i 10 e 12 gradi. Impensabile anche sparare la neve finta».
Nello scorso fine settimana i campioni dello sci hanno gareggiato in Canada, sulle Montagne Rocciose, con venticinque gradi sotto zero. Sulle Alpi invece è tutta un’altra storia. La neve è un ricordo dell’anno scorso, continua a fare caldo, troppo caldo. Fino a dover annullare le competizioni. Si era cominciato a Soelden, sui 3mila metri di quota del ghiacciaio austriaco; gare di apertura annullate non solo per mancanza di neve ma anche per le temperature elevate. Sempre sopra lo zero. Con questo caldo non possono infatti nemmeno funzionare i cannoni che sparano la neve programmata. Ma la competizione di Soelden non è stata l’unica ad essere stata annullata. Anche le gare del femminile di coppa del Mondo in programma per il 9 e 10 dicembre a St. Moritz in Svizzera, località che fa della neve una delle stagioni del suo successo turistico, è toccata la stessa sorte. Cancellata. Ieri è toccato al versante francese delle Alpi: In Val d’Isère sono state cancellate le gare uomini in programma sempre per il 9 e 10 dicembre. Fino ad ora sulle Alpi in sostanza, non si è gareggiato, né si prevede di gareggiare per i prossimi giorni. In Europa, per il momento, si è salvata solamente la località finlandese di Levi. Anche se sono stati disputati solo due slalom - le gare che richiedono le piste più corte - e soprattutto Levi è ben 170 chilometri oltre il Circolo polare artico.
«La mancanza di neve in questo periodo dell’anno non è una novità assoluta - spiega il Maggiore Valerio Coco della sala previsioni dell’Aeronautica militare. Anche in passato si è registrato lo stesso fenomeno. Un po’ meno frequente è il caldo che non porta il termometro sotto zero neppure in quota. Anzi, si assiste spesso al fenomeno di inversione termica: fa più caldo in quota che sul fondovalle. Inoltre negli ultimi anni succede più spesso che nevichi abbondantemente a fine febbraio e marzo. Non una neve primaverile, ma una bella neve compatta tipicamente invernale».
Le mutazioni climatiche, in sostanza, stanno creando di riflesso anche all’avvio della stagione turistica. La partenza della stagione dello sci coincide infatti solitamente con il ponte dell’Immacolata, e cioè dall’8 al 10 dicembre. Con un giro di telefonate agli alberghi delle località turistiche si ha presto la conferma: «C’è posto? Sì, nessun problema». Niente di più lontano da quel «tutto esaurito» che farebbe la felicità degli albergatori. No, i posti ci sono, anzi, piena disponibilità. «Ma gli impianti funzioneranno? È probabile. Per il momento è tutto fermo, ma in un paio di giorni la situazione potrebbe migliorare».
Nessuna conferma, nessuna smentita.

Gli operatori turistici e gli amanti della neve continuano comunque a nutrire speranze: in Alto Adige, ad esempio, le temperature si sono abbassate. Il cielo resta sereno, ma con il freddo possono mettersi in azione i cannoni per sparare neve artificiale, che non sarà sicuramente come quella «vera», ma con questo clima ci si accontenta di tutto.

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