Indagini che durano anni, intercettazioni per migliaia di ore, operazioni sotto copertura con militari infiltrati tra i trafficanti di esseri umani e commercianti di bambini. Centinaia di arresti e decine di inchieste non fermano la guerra dei carabinieri del Ros (fiore all'occhiello della Benemerita che festeggia quest'oggi i suoi 195 anni di vita) ai circuiti criminali transnazionali alla ricerca di nuovi canali diretti in Italia da utilizzare indifferentemente anche per droga, armi e contrabbando.
Il colonnello Mario Parente, numero due del Ros, la mette cosi: «Il traffico degli esseri umani ha assunto ormai un ruolo centrale tra gli interessi del crimine organizzato mondiale, segnandone più di ogni altro la trasformazione verso forme di accentuata transnazionalità e globalizzazione». Nelle numerose indagini condotte dal Ros (su tutte le operazioni Girasole, Nuova Era, Terra Promessa, Viola etc) emerge un dato chiaro: il traffico degli esseri umani si articola in una serie di attività d'alto livello che spaziano dallingaggio della vittima (per inganno, per debito, per sequestro) al procacciamento di documenti falsi fino al viaggio e allo sfruttamento nel nostro Paese.
«Per la sua posizione geografica - spiega il colonnello - il nostro Paese costituisce una meta privilegiata dei flussi migratori clandestini e un punto nodale dei nuovi circuiti criminali, ove si intrecciano interessi e alleanze funzionali tra organizzazioni mafiose tradizionali e gruppi di matrice etnica».
La mappatura delle rotte della tratta tracciata dal Ros avvolge l'Italia in ogni dove: oltre alle autostrade del Mediterraneo, con base lungo le coste libiche e tunisine, esistono altre vie, comunitarie e non. La via «russa» che parte da San Pietroburgo, attraversa Minsk (Bielorussia) e Kiev (Ucraina) e, successivamente, la Polonia, la Germania e l'Austria, sino a raggiungere l'Italia, la Spagna e il Portogallo. Quella «cinese» segue percorsi che passano per la Turchia, la Grecia o l'Albania, con i capi dei clan che reclutano in Cina le persone interessate a migrare verso l'Europa, poi sequestrate e liberate previo pagamento di ulteriori somme rispetto a quelle pattuite.
Ma anche i numerosi sbarchi di clandestini che interessano le nostre coste non sono quasi mai frutto dell'iniziativa delle migliaia di disperati attratti dal miraggio di una vita migliore. Recenti indagini condotte sempre dal Ros (Addhib, Caronte etc) dimostrano invece come vi sia dietro la lunga mano della criminalità organizzata transnazionale. Sodalizi ramificati, strutturati in cellule operanti nei Paesi di origine e di destinazione dei migranti.
Cosa fare, dunque? «È necessario trovare forme sempre più efficaci di collaborazione con le Autorità di polizia e giudiziarie dei Paesi di origine e transito dei traffici, anche mediante una progressiva omogeneizzazione degli strumenti di prevenzione e contrasto. Come l'adozione di documenti di identità standardizzati a livello internazionale».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.