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Ma sulle questioni fiscali per i contribuenti è una partita già in salita

Anche nel contenzioso tributario è prevista una sorta di mediazione, a patto che il valore della causa sia al di sotto dei 50mila euro

Ma sulle questioni fiscali per i contribuenti è una partita già in salita

Anche nel contenzioso tributario è prevista una sorta di mediazione, a patto che il valore della causa sia al di sotto dei 50mila euro. Si tratta dell'obbligo di mediazione obbligatoria, imposto dal legislatore prima di procedere con il deposito del ricorso da parte dell'Agenzia delle Entrate - Riscossione (ex Equitalia) presso la commissione tributaria.

Ma Stato e contribuente non sono e non saranno mai sullo stesso piano, neanche di fronte a una mediazione. Per come è concepito, fa fronteggiare le parti con armi diverse: una fionda per il contribuente Davide contro il gigante Golia. Ma purtroppo vince quasi sempre Golia, che dispone di una banca dati completissima di tutte le sentenza emesse. Basta come esempio il fatto che al momento del deposito del ricorso il contribuente deve versare un terzo delle maggiori imposte accertate «a prescindere se avrà ragione o torto», spiega infatti al Giornale Gianluca Timpone, commercialista esperto nel contenzioso tributario, che segnala un'altra stortura: «Se la Cassazione rinvia ad grado inferiore la causa, l'unico che deve riassumere il giudizio è il contribuente. Se non lo fa, l'accertamento ritorna allo stato iniziale, anche se il contribuente nei due gradi di giudizio magari è risultato vittorioso». «La nota dolente di questo strumento deflattivo del contenzioso è che l'esame della richiesta è curato dalla stessa struttura legale (anche se in composizione diversa) che ha emesso l'atto da esaminare», è il ragionamento di Antonio Gigliotti, presidente del centro studi Fiscal Focus. La casistica conferma il sospetto: nel 90% dei casi infatti l'atto amministrativo ovvero l'avviso di accertamento viene confermato nella sua interezza, «senza alcuna eccezione nonostante magari la palese infondatezza dello stesso», sottolinea Timpone.

«L'utilità della mediazione - sottolinea invece Gigliotti - risiede nella possibilità concreta che si riduca il contenzioso evitabile presso le Commissioni Tributarie, quello che determina l'enorme ingorgo che si protrae fino in Cassazione.

Ecco perché la mediazione necessita di una profonda ristrutturazione, anche mediante un'Authority indipendente che ne faciliti la sua applicazione e le conferisca, finalmente, efficacia e tempestività per evitare che il contenzioso si accumuli».

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