Sumatra, tremila sotto le macerie

Quasi tremila persone ancora intrappolate sotto le macerie. Secondo l’Onu le vittime del terremoto che ha devastato l’isola di Sumatra sono oltre 1.100. Ma il sito della Bbc spiega che sarebbero più del triplo le persone rimaste sotto i palazzi crollati. I servizi di emergenza stanno disperatamente cercando di recuperare quanti sono rimasti sotto i detriti.
Intanto gli aiuti alle migliaia di sfollati hanno iniziato ad arrivare, ma la mancanza di corrente e di equipaggiamento adeguato rendono difficili le operazioni di soccorso nella città di Padang e nelle zone circostanti. I soccorritori scavano senza sosta, ma stanno trovando soprattutto corpi. «Per adesso le vittime hanno ricevuto degli aiuti, ma è necessario intensificarli», ha detto il capo della Croce Rossa indonesiana. «Ci sono ancora molte strade interrotte a causa delle frane». Il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha visitato le zone colpite dal disastro e ha dichiarato che saranno stanziati aiuti per 10 milioni di dollari per velocizzare i soccorsi. Un’enorme scavatrice donata da un’azienda che produce cemento ha estratto dalle macerie i resti dell’edificio di tre piani di un college a Padang. Decine di studenti si trovavano lì per seguire delle lezioni mercoledì, al momento del terremoto. «Abbiamo recuperato 38 bambini dopo il terremoto. Alcuni di loro, il primo giorno, erano ancora vivi, ma gli ultimi erano tutti morti» ha detto il capo della squadra di soccorso. «A Padang i volontari fanno di tutto, scavano anche a mani nude per cercare qualche persona ancora in vita.

Ci siamo incontrati con persone di varie etnie, di varie religioni, e ci sentiamo tutti uniti» ha spiegato il vescovo della città, monsignor Martinus Dogma Situmorang, in un’intervista alla Radio Vaticana. Ma i timori sono forti. Anche perché «dicono che le case distrutte siano più di 15mila».

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