da Roma
Di bozze ancora non se ne parla e domani, giorno in cui si terrà il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva, il responsabile dellEconomia Domenico Siniscalco dovrebbe presentarsi senza un testo scritto. Mentre i tecnici di via XX Settembre sono al lavoro per trovare le risorse necessarie a conciliare il rientro del deficit e la spinta alla crescita, Siniscalco inizierà dai primi di settembre una serie di incontri centrati proprio sulla Finanziaria.
Dopo il dibattito sulla tassazione delle rendite finanziarie e sulla riapertura della sanatoria fiscale del 2003 per reperire fondi da destinare al rilancio, il Tesoro resta in attesa sulle posizioni espresse dal vice ministro Giuseppe Vegas: «È prematuro dare giudizi su una Finanziaria che, al momento, non esiste». Gli impegni con Bruxelles, gli 11,5 miliardi necessari per riportare dal 4,6% tendenziale al 3,8% il rapporto tra deficit e Pil, rimangono lunico punto fermo di una manovra che tutti si augurano di aiuto per famiglie, imprese e investimenti.
Sulla certezza che domani Siniscalco non porterà alcuna bozza della Finanziaria in Consiglio si dice sicuro anche il ministro del Welfare Roberto Maroni, che indica la priorità a cui deve puntare la legge di bilancio. A suo parere, la riduzione del costo del lavoro deve essere il contenuto forte della Finanziaria. È stata la stessa Lega a chiederlo ripetutamente. In più, Maroni sembra voler insistere per una riduzione dellIrap: per queste ragioni martedì pomeriggio incontrerà il ministro Siniscalco. Queste misure sono considerate da Maroni necessarie anche per far decollare la previdenza integrativa. A ritornare invece sul tema del condono fiscale è il titolare della Funzione Pubblica Mario Baccini: «Il condono è un mezzo, non una strategia e dobbiamo discutere prima della Finanziaria e poi degli strumenti idonei ad attuarla in una linea politica strutturale».
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