Lo definiscono lo sporco gioco. Non sanno chi sia stato a farlo, ma sono convinti che ci sia stata una regia che abbia voluto penalizzare gli ambulanti dei mercati genovesi, categoria oggi in affanno e, a sentire loro, non solo non aiutata dalle istituzioni ma penalizzata con tasse e balzelli che si rincorrono e aumentano. La denuncia arriva insieme a dei dati inconfutabili presentati dal presidente dellAval, lassociazione di categoria dei lavoratori, Giuseppe Occhiuto che snocciola una serie di numeri per dimostrare che esiste unemergenza e che va risolta: «Siamo andati a cercare i bollettini di pagamento del 1999 e, per 12 metri quadri pagavamo tre milioni di lire - racconta Occhiuto -. Attualmente per la stessa metratura paghiamo 2.600 euro con uno sconto del 15 per cento compreso se paghiamo entro la scadenza, altrimenti sarebbero 2.990 euro: cè stato un adeguamento Istat del 100 per cento!». Ma non solo, quello che più fa imbufalire chi lavora nei mercati della città è la differenza da tra quello che pagano loro per la concessione di suolo pubblico e quello che viene pagato da altri esercenti: «Abbiamo chiesto al titolare di un bar di una zona di pregio quanto pagasse per 13 mq di spazio: per 24 ore al giorno su 365 giorni lanno la spesa è di 1.929 euro. In Valbisagno per 24 mq con servizi igienici e corrente elettrica sono 2.500 euro - spiega il presidente di Aval -. A questo punto ci siamo resi conto che paghiamo il triplo rispetto a tutte le altre categorie che occupano il suolo pubblico».
«Il nostro è un problema locale .- continua Occhiuto - ci sono delle responsabilità che dovranno essere accertate perché siamo in debito di risposte».
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