Superba e Carmagnani Il trionfalismo di Marta diventa un boomerang

Superba e Carmagnani Il trionfalismo di Marta diventa un boomerang

Un comunicato di troppo dopo un incontro interlocutorio sta mettendo a rischio il futuro trasferimento degli stabilimenti petrolchimici Superba e Carmagnani che hanno attualmente sede nella zona di Multedo. Un’area considerata pericolosa per l’estrema vicinanza con le abitazioni (anche se lì prima è nato il petrolchimico, poi i palazzi) e che il sindaco Marta Vincenzi è deciso a trasferire altrove. L’argomento è stato al centro di un incontro che il primo cittadino ha tenuto lunedì scorso con alcuni rappresentanti delle società interessate e della divisione Eni R&M, un appuntamento interlocutorio nel quale si è parlato delle possibili delocalizzazioni degli impianti.
Solo che il sindaco, vogliosa di comunicare risultati di fine mandato, ha pensato di mettere tutto nero su bianco per far sapere che un accordo era stato trovato sulle nuove possibili aree i cui siti sarebbero stati individuati a Calata Oli Minerali nel porto di Genova (zona Calata Bettolo) e all’interno dell’autorità portuale di Savona all’altezza di Vado Ligure: «Le società interessate e le altre amministrazioni stanno concretamente valutando tali soluzioni con spirito di costruttiva collaborazione - ha scritto l’ufficio stampa di palazzo Tursi -. Il sindaco Vincenzi ha valutato positivamente l’incontro e ha invitato le società a completare entro breve termine la verifica delle possibili soluzioni individuate».
L’uscita del sindaco di Genova, è stata letta da molti attori come mera opportunità pre elettorale. Se le società interessate pensano a creare le condizioni per risolvere la questione senza fughe in avanti, la dichiarazione del sindaco ha scatenato la reazione di sindacati e amministratori locali.
I primi a muoversi sono stati i sindacati dei lavoratori delle aziende che, con un comunicato congiunto, hanno espresso la loro rabbia per essere stati esclusi dal tavolo di concertazione e si sono detti perplessi sull’individuazione dei nuovi siti: «Le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori si sono sempre prodigate a cercare e a proporre soluzioni che conciliassero le legittime esigenze della città con attività produttive ed occupazione, anche quando il sindaco di Genova sosteneva che la continuità delle due aziende non fosse prioritaria e riteneva le loro attività non strategiche per la città». Poi è stata la volta del sindaco di Vado Ligure incredulo dall’annuncio fatto dal collega genovese: «Nessun sindaco può permettersi di scegliere in casa di un altro - attaccato nei giorni scorsi Attilio Caviglia -. Percorsi come questi si devono discutere con tutte la parti in causa». Ma la reazione meno attesa Super Marta la registra a Sampierdarena dove è stato persino il presidente Pd del Municipio Centro Ovest Franco Marenco a lamentarsi della sede ipotizzata a Calata Oli Minerali: «Di questo progetto nessuno ci ha avvisato.

Non si rischia altro che di aumentare disagi per la popolazione in un’area già pesantemente penalizzata».
Ma nel giro di poche ore da quell’incontro poche righe di comunicato rischiano di rovinare un’intera operazione con il trionfalismo del sindaco che potrebbe diventare un vero e proprio boomerang.

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