Nella sua collezione privata di Ferrari il principe del Bahrain, Hamad bin Isa Al Khalifa, possiede anche una 612 Scaglietti, nera come il petrolio. Le chiavi sono a disposizione del primo allenatore che riuscirà a portare il minuscolo arcipelago ai mondiali di calcio. Missione sfiorata lo scorso novembre nello spareggio perso contro la Nuova Zelanda. Una vera catastrofe per lo sceicco. Ora sta cercando un nuovo ct e pare stia pensando a Luiz Felipe Scolari, allenatore del Brasile campione del mondo 2002 e del Portogallo argento agli Europei 2004.
Per Al Khalifa del resto i soldi non sono un problema: ha finanziato con 200 milioni di dollari il circuito di Shakir per gustarsi la Formula Uno dal salotto di casa, ma da qualche anno si sta appassionando anche di calcio (il padre Salman nel 1987 tentò di ingaggiare Pablito Rossi). Ora il figlio Hamad, un po per sfidare i «cugini» del Qatar che hanno presentato la candidatura alla Coppa del Mondo del 2018 e un po' anche per nutrire l'egocentrismo tipico dei signori del petrolio, vorrebbe dar vita a Manama e a Muharraq ad una superlega di stelle del pallone. Stravede per Messi e Ibrahimovic, potrebbe letteralmente coprirli d'oro, «ma mi accontenterei anche di Totti e Del Piero perché il calcio italiano è roba da intenditori», ha riferito al quotidiano Al Watan.
In Bahrain il campionato di Serie A se lo disputano dieci squadre, tutte di proprietà della famiglia Al Thani, fratelli e cugini. Tra i presidenti c'è anche Haya Rashida, sorella illustre perché presidente uscente dell'Assemblea Generale dell'Onu.
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