Le supermoto in mano ai neopatentati

Nella nuova normativa eliminato il divieto di guida dei bolidi per i più inesperti

da Milano

Ai neopatenti non sarà vietato guidare dei bolidi a due ruote. Lo prevede il disegno di legge appena approvato dalla Camera. Infatti l'articolo 4 del decreto elimina per errore il primo comma dell’articolo 117 del Codice della strada, che impone - o meglio imponeva - il limite di cavalli di potenza per le moto acquistate dai neo patentati. In pratica anche un diciottenne alle prime armi può inforcare un maxiscooter o, peggio ancora, una vera e propria moto, senza preoccuparsi della velocità che può raggiungere e soprattutto senza avere padronanza del mezzo, di solito anche pesante, in situazioni impreviste. Non serve immaginare cosa può succedere a un siluro lanciato anche a 250 chilometri orari sull'asfalto bagnato o se si trova qualcosa qualcuno sulla traiettoria. Eppure c'è anche una direttiva europea, già recepita dall'Italia, che impone dei limiti ben precisi ai neopatentati nei primi 3 anni dalla «conquista» della licenza di guida. Attualmente l'articolo 117 prevede che i neopatentati possono guidare due ruote al di sotto dei 25 kW (34 cavalli). Una incoerenza evidente con le altre restrizioni previste per la guida degli autoveicoli, che non possono essere più potenti dei 60kW (81,6 cavalli). in pratica per loro solo utilitarie, tipo Panda, Punto di bassa cilindrata, Polo Fox. Da dimenticare quindi auto sportive ma anche auto «tranquille» ma di potenza più alta di quella prevista. Quindi niente auto di famiglia.
Sembra proprio che questa nuovo provvedimento sulla sicurezza stradale, almeno così peggiorerà la situazione invece che migliorarla. E già arrivano i primi segnali di critica e di paura sull'approvazione dell'attuale disegno di legge (così com'è ora). L'Asaps (associazione sostenitori della polizia stradale) ha già definito il disegno «una vera follia» e uno «schiaffo» alla sicurezza stradale. Soprattutto alla luce del triste primato dell’Italia come paese europeo con la più alta mortalità sulle due ruote, con 15-20 decessi solo nel fine settimana. L'unica speranza ora è che il legislatore si renda conto della falla del disegno di legge e metta mano, con misure concrete alla nuova legge, perchè, come si legge sul sito della Asaps «in questo modo i morti non potranno assolutamente diminuire».


Liberalizzare le potenze appare un gesto azzardato che andrebbe a inficiare le altre misure di sicurezza. Anche il prezzo non rappresenta più un deterrente per il giovane. Basta provare a chiedergli se preferisce comprare una Panda o una bella Ducati. Il problema è vedere dove lo porterà: a scuola o all'ospedale?

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