Il superpannolone cerca sponsor

Sembra, a prima vista, un pannolone come tutti gli altri. Solo un bel po’ più grande di quelli che usano i bambini. Il suo utilizzo, infatti - secondo il suo inventore Alberto Foderaro - è destinato alle persone con problemi di incontinenza e ai degenti in case di riposo o ospedali, reduci da interventi chirurgici. A tutte quelle persone dunque che sono costrette per un lungo periodo a letto e sono soggette, col tempo, a intolleranze ai comuni pannoloni. A loro si rivolge adesso Foderaro - capitano di lungo corso, già comandante di navi mercantili, oggi in pensione - che si è dedicato a mettere a punto un nuovo presidio con una precisa caratteristica: «Il mio pannolone - spiega - presenta la parte posteriore sovrapposta a quella anteriore». Di più non è dato sapere, in quanto il pannolone-Foderaro è regolarmente brevettato, e pare sia già stato sottoposto a test che ne hanno dimostrato l’efficacia. «In ogni caso - aggiunge l’inventore - è necessario che il pannolone venga adottato su larga scala. Mi sono battuto per questo, ho bussato a tutte le porte, ma finora non ho trovato nessuno, enti, istituzioni, aziende pubbliche e private, disposto a finanziare le spese ingenti di impianto della produzione».
La cifra occorrente, è sempre Foderaro a precisare, si aggira intorno ai 2 milioni di euro, quattro miliardi delle vecchie lire. Una cifra insostenibile per lui, non per una Fondazione benefica che può intervenire anche in considerazione della ricaduta sociale dell’iniziativa. «Sì, cerco uno sponsor - ammette il comandante Foderaro -. Ma non si tratta di un fine di lucro.

È chiaro che mi interessa un ritorno, ma non ci voglio speculare sopra - conclude l’inventore, che invita chi voglia mettersi in contatto a chiamare i numeri 347.9200105 o 340.4767905 -. Bisogna trovare un meccanismo economico che inneschi il processo virtuoso. Poi tutto andrà avanti da sé».

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