Un supertecnico governa i superconduttori

Nel 1492 c'era Cristoforo Colombo. Nel 2012 c'è Columbus Superconductors. L'America è uguale a MgB2, un nuovo materiale fatto con polvere di Boro e Magnesio.
Il prodotto è un filo, largo come un capello e lungo decine di chilometri, in grado di accumulare e trasportare energia da un continente all'altro. Roba da pannelli solari nel Sahara e consumo in Europa. Oppure da pale eoliche e mille altre applicazioni «CO2 free».
Sarà l'ultima scoperta ovvero la rivoluzione del XXI Secolo, dopo quella del vapore, dell'acciaio e dell'informatica. I denari non sono della regina di Spagna, ma del re dell'acciaio Vittorio Malacalza e dei figli, i «principini» Mattia e Davide. La Nina, la Pinta e la Santa Maria sono ASG Superconductors (quella che fornisce il Cern di Ginevra), Columbus Superconductors e Paramed.
La storia si ripete perché è tutto made in Genoa. Ieri nella torre di comando di via XII ottobre, il timone è stato ufficialmente assegnato al cervellone-manager genovese Vincenzo Giori. Non è soltanto il ritorno dell'orgoglio della Superba a livello internazionale. Significa, soprattutto, nuovi investimenti - svariati milioni di euro - e nuova occupazione. L'ingegnere 62enne è un ricercatore e specializzato in Chimica, e proviene da Italsider, Ansaldo, Philips e Staefa. Dal 2005 al 2009 è stato amministratore delegato del gruppo Siemens Italia, un colosso da 3 miliardi di euro di fatturato.
«Quando incontrai Mattia e Davide - racconta Giori - pensai a una follia, ero quasi scettico, ma mi resi subito conto che invece si trattava di un'idea brillante. Una sfida, quella del Nuovo Mondo della superconduttività, che insieme al team dell'azienda riusciremo a vincere. A 62 anni mi rimetto in gioco con l'entusiasmo di un trentenne. Spero che ne siano attratti anche i giovani, che vogliamo entrino a far parte del gruppo. Risorse geniali e creative come è lo spirito degli imprenditori Malacalza».
«L'obiettivo è essere i primi sul mercato - spiegano Mattia e Davide - nel settore della superconduttività. Il nostro focus è un prodotto, una tecnologia, ma anche la cooperazione con i migliori centri di ricerca e le università, continui investimenti in ricerca e sviluppo, integrazione del know-how fra Asg, Columbus e Paramed. Siamo aperti a partnership e collaborazioni internazionali. Continueremo a puntare sull'hi-tech mantenendo base operativa e produzione a Genova».
Ieri i Malacalza hanno annunciato che a San Desiderio le aree dei capannoni saranno raddoppiate e la produzione sarà potenziata di dieci volte.

L'azienda sta costruendo, inoltre, un altro stabilimento da 25mila metri quadrati a La Spezia.
Il business rimane quindi tradizionalmente legato al territorio ligure, dove continua ad interagire con un indotto tecnologico e produttivo altamente specializzato. Finalmente una buona notizia.

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