La «surroga» per salvarsi dagli aumenti imprevisti

L’andamento dei tassi d’interesse nel tempo, le variazioni delle condizioni offerte dalle banche, la comparsa sul mercato di nuovi prodotti e nuovi istituti di credito, le novità legislative, sono tutte variabili che possono incidere notevolmente sul costo di un mutuo, anche parecchi anni dopo che lo si è stipulato. Come ha dimostrato l’esperienza dell’anno scorso, può quindi essere necessario modificare le condizioni del proprio mutuo (ad esempio, passare dal tasso variabile al fisso o viceversa, allungando la durata complessiva per abbassare l’importo delle singole rate o accorciandola per ridurre il periodo di rimborso e il costo degli interessi o anche intervenire sull’importo da rimborsare, magari restituendo anticipatamente una parte del capitale) o addirittura sostituirlo. Per migliorare la situazione del proprio mutuo, una prima soluzione teorica potrebbe essere la rinegoziazione, ovvero la ridefinizione di uno o più parametri del mutuo con la stessa banca che l’ha erogato. Spesso è però difficile ottenere modifiche adeguate alle proprie esigenze o in linea con le migliori condizioni di mercato del momento. L’alternativa percorribile è quella della sostituzione del mutuo, che permette di scegliere tra le offerte di diversi istituti. Con il passaggio alla nuova banca, il prestito può così essere rinnovato anche completamente nelle sue condizioni, ed essere riadattato alle nuove esigenze del mutuatario. Il modo più semplice per «rottamare» il vecchio mutuo è la surroga (o portabilità): in questo caso l’estinzione del prestito avviene con una procedura semplificata e a costo zero, cioè con l’esclusione di penali o altri oneri di qualsiasi natura, comprese spese o commissioni per istruttoria e accertamenti catastali.


Nel corso del 2008 è stata inoltre resa disponibile per tutte le banche una nuova procedura elettronica per la surroga. Inoltre, il governo è intervenuto a favore di chi deve trasferire il mutuo, imponendo alle banche, nel decreto anticrisi di luglio, tempi ridotti - massimo 30 giorni - per la chiusura della pratica.

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