Il Suv di Silvio tra Putin e La Russa

RomaC’è un Patriot nel cortile di Palazzo Chigi, ma la sicurezza del premier non è in pericolo. Anzi, è stato proprio Silvio Berlusconi a comprarselo. Ovviamente l’omonimo missile terra-aria che faceva a testate con gli Scud iracheni durante la Guerra del Golfo non c’entra niente. Questo Patriot è innocuo: si tratta del primo esemplare del nuovo Suv della russa Uaz, gruppo Sollers, prodotto in joint venture con la Fiat. E acquistato da Berlusconi per onorare una scommessa fatta con il primo ministro Vladimir Putin durante un soggiorno nella dacia dell’amico: «Se i tempi di produzione saranno rispettati - aveva detto il Cavaliere - il primo lo compro io». Così ieri a Palazzo Chigi è andata in onda la cerimonia di consegna del Patriot Limited 2300 diesel, grigio metallizzato, motorizzato Iveco e «full optional».
Dal concessionario si porterà via con 23mila euro, ma Silvio ne avrebbe pagati solo 20mila grazie a uno sconto del 10% concesso a suo tempo dal suo amico Vladimir. A dirla tutta, sul prezzo c’è un giallo: il premier ha pagato secondo il listino italiano o secondo quello russo? Il mensile Quattroruote, infatti, il 30 dicembre diede notizia che Berlusconi aveva perso la scommessa, perché prima della fine del 2009 la catena di montaggio dell’impianto «Far East» di Vladivostok del Gruppo Sollers era già in funzione, inaugurata di fronte a Putin. E fu proprio il premier russo a raccontare ai giornalisti: «Berlusconi mi ha chiesto uno sconto. Abbiamo quindi deciso di accordargli una riduzione del 10%». Su un prezzo che, secondo il mensile di Automobilismo, era di appena 13.500 euro.
Il premier, appena ritirato il veicolo si è limitato ad accendere il motore e a sedersi per qualche secondo al posto di guida, poi ha replicato ai fotografi che gli chiedevano di mettersi in posa sul vistoso predellino del fuoristrada: «Certe cose non si ripetono... Buona la prima». E poi, a sorpresa, ha annunciato che non terrà l’auto per sé. «Ho sentito stamattina La Russa - ha spiegato Berlusconi ai giornalisti - e mi ha detto che aveva intenzione di acquistare un Suv, e allora ho regalato in diretta il primo esemplare fabbricato. Sarà La Russa il proprietario di quest’auto, e la guiderà personalmente».
Un Patriot al ministro della Difesa? Sembra in effetti un dono coerente. La Russa, però, prima di mettersi al volante del fuoristrada donerà in beneficenza «l’eguale importo dell’acquisto», poi punterà il muso del Suv «sulle colline dell’Etna o del Monte Rosa, dove trascorro qualche giorno delle mie vacanze estive e natalizie». E così il «pareggio» del dono con l’offerta di un assegno «in favore di enti assistenziali della Difesa» da parte del coordinatore del Pdl smonta anche l’ironia con cui l’Idv aveva accolto la notizia, ipotizzando che Berlusconi nel pieno della querelle con Fini, avesse voluto «essere riconoscente a chi gli è fedele».
Lettura comunque un po’ troppo tirata. D’altra parte il Patriot è un veicolo interessante, ma che fa del prezzo la sua principale attrattiva: non è mica una Mercedes. È pensato e costruito per altri usi, anche se il modello numero uno presentato ieri a Palazzo Chigi, è in allestimento «Limited», ossia ricco di optional e concessioni alla comodità: antinebbia, retrovisori riscaldati, alzacristalli elettrici e cerchi in lega da 16 pollici. Lungo 4,7 metri, largo due, questo Uaz pesa un paio di tonnellate, e il motore italiano lo spinge a velocità meno estreme del suo omonimo missile tattico, che supera tranquillamente i 6.000 chilometri orari.

Più brillanti dell’«altro» Patriot invece i consumi, merito anche del turbodiesel Fiat Iveco F1A common rail che lo equipaggia. Tra due mesi il Suv russo sarà in vendita in Italia. Fino ad allora, a guidare in Italia l’auto russa sarà solo La Russa.

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