Messaggi subliminali, cioè nascosti. Nelle canzoni, nelle copertine dei dischi, nei film, nei cartoni animati, nella pubblicità. Messaggi rovesciati, messaggi bifronti, messaggi velocizzati, messaggi preconsci. Troppo deboli per poter essere percepiti con l’udito e con la vista. Abbastanza forti per influenzare i processi psichici o il comportamento. Non li senti, però parlano. Non li vedi, però mostrano. Paolo Baroni ne ha scovato un altro, l’ennesimo, pochi giorni fa. Si trova nell’album Requiem dei Verdena, gruppo alternative rock italiano di Albino (Bergamo), composto dai fratelli Alberto e Luca Ferrari e da Roberta Sammarelli, che Wikipedia mostra sul palco alla festa nazionale dell’Unità del 2007. Il titolo del brano, Sotto prescrizione del dott. Huxley, già dice molto: Aldous Huxley nel 1932 teorizzò l’abolizione della famiglia, la riproduzione umana da ovuli conservati artificialmente e fecondati in vitro, la nascita anonima di 96 gemelli da un solo uovo e la suddivisione degli uomini in due caste, da ottenersi agendo sul processo di ossigenazione del cervello durante lo sviluppo dell’embrione: una superiore, formata da individui dotati fisicamente e intellettualmente, e una inferiore, formata da schiavi adibiti ai lavori più ingrati. Ma anche il refrain suona come un tragico suggerimento: «Per me l’unica è farsi del male». Nel finale Baroni ha còlto un sommesso e indistinto brusio, una nenia incomprensibile, «come un canto aspirato, per cui ho fatto quello che faccio di solito in questi casi: l’ho passato all’equalizzatore, l’ho rallentato e l’ho ascoltato alla rovescia». Solo a quel punto ha udito distintamente le parole di Santa Maria del Cammino, un canto popolare mariano a lui ben noto, come a milioni di fedeli del resto: «Vieni o Madre, in mezzo a noi / vieni Maria quaggiù / cammineremo insieme a te / verso la libertà».
Che c’entrano i Verdena con un inno alla Vergine eseguito nelle parrocchie? Niente, all’apparenza. Molto, se si considera la modalità di registrazione, in gergo backmasking, mascheramento a ritroso: «Aleister Crowley, l’occultista britannico ritenuto il padre del satanismo moderno, raccomandava ai suoi adepti la recita delle preghiere cristiane al contrario come potente mezzo per evocare Satana».
Baroni è un perito agrario di 50 anni, sposato, padre di cinque figli e già nonno, che in passato è stato portiere d’albergo e oggi si guadagna da vivere con le traduzioni dal francese e dall’inglese. Abita a Ferrara. Nel 1990 ha fondato il Centro culturale San Giorgio. Da allora è impegnatissimo, come il patrono della sua città, a infilzare il drago con tutti i mezzi che la tecnologia gli mette a disposizione. Su questi temi, che ha trattato nel libro I prìncipi del tramonto, è considerato il massimo esperto italiano. Lo chiamano a tenere conferenze ovunque, anche nelle scuole. Non ha nulla del sanfedista, non appare ossessionato dalla materia delle sue ricerche, anzi dimostra la freddezza del ricercatore lasciando che Nerina, una gattina nera di due mesi raccolta per strada, gli saltelli sulle gambe durante l’intervista, a dispetto della bolla papale con cui Gregorio IX nel 1233 additava il micio di questo colore come creatura di Lucifero.
Nel suo sito, centrosangiorgio.com, Baroni ha inventariato circa 200 messaggi subliminali. In Stairway to heaven (La scala per il paradiso), famoso pezzo melodico dei Led Zeppelin, i testi al dritto «There’s still time to change» (C’è ancora tempo per cambiare) e «There’s a feeling I get» (C’è una sensazione che provo) uditi al contrario diventano «Here’s my sweet Satan» (Al mio dolce Satana) e «I’ve got to live for Satan» (Devo vivere per Satana); che entrambe le strofe vadano ascoltate così si può intuire da un’altra frase allusiva: «Perché come sai a volte le parole hanno due significati». Nella cover di In God we trust del gruppo hardcore punk americano Dead Kennedys un Cristo tutto d’oro è inchiodato a una croce tappezzata di dollari e la scritta «Iesus Nazarenus rex judeorum», Inri, dettata da Ponzio Pilato, è stata sostituita da un codice a barre sotto il quale affiora il numero biblico 666 dell’Anticristo. In Love bites degli inglesi Def Leppard si ode un bisbiglio finale: amplificandolo, si percepisce «Jesus, go to hell» (Gesù, vattene all’inferno). Le zampe anteriori e il pelo del dromedario sui pacchetti di sigarette Camel celano la silhouette di un uomo con le mani sui fianchi e il pene eretto. Nei cubetti di ghiaccio di un poster della Coca-Cola, subito ritirato prima che facesse il giro del mondo, compare la testa di una donna impegnata in una pratica di sesso orale. Nella foto di Marilyn Monroe usata dalla Mercedes per un’inserzione il neo sulla guancia sinistra dell’attrice, ingrandito decine di volte, rivela la stella a tre punte della casa automobilistica. Nel film d’animazione La sirenetta il granchio Sebastian si posa sulla torta nuziale fra le statuette degli sposi assumendo la forma di un fallo.
Non starà vedendo anche quello che non c’è?
«C’è di peggio, in quel cartoon: il vescovo ha un’erezione mentre celebra le nozze fra il principe Eric e la strega del mare Ursula. In una scena, poi espunta, di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, la bella Jessica al rallentatore compariva senza mutande. In Hercules c’è la frase subliminale, poco distinguibile, di una musa che decanta così le doti dell’eroe mitologico: “Oooohhh, mi piacerebbe fare della dolce musica con il suo...”, lascio a lei indovinare lo strumento. In pochi frame delle Avventure di Bianca e Bernie si vede una donna nuda, che indossa una maschera nera animalesca».
Tutti cartoni animati della Walt Disney.
«Il cui fondatore passa per amico dei bambini. Pochi sanno che Disney faceva parte dell’Ordine De Molay, associazione massonica ispirata a Jacques de Molay, ultimo gran maestro dei templari, una figura prescelta in odio alla Chiesa, perché s’è sempre ritenuto che de Molay fosse stato arso vivo per ordine di Papa Clemente V, mentre gli studi storici più recenti dimostrano che il pontefice intendeva assolverlo».
È noto che i cartonisti si divertono a disseminare scherzetti nelle loro tavole.
«Non lo so. Non sono un dietrologo. Cerco di essere scientifico, mi limito a osservare. Constato che tutti i messaggi subliminali, nessuno escluso, vanno nella stessa direzione antireligiosa, anticristiana, esoterica, satanica, pansessuale. Il sesso vende bene, bisogna inculcarlo nella testa dei bambini. Ho rintracciato questo pansessualismo persino nel sussidiario di mia figlia, Verde bosco, edito dalla De Agostini Scuola. A pagina 70 c’è una filastrocca di Giovanni Giudici con due streghe che volano sulla loro scopa. Una delle fattucchiere è disegnata dentro un’area a forma di pene con tanto di scroto».
Sarebbe più facile da credere se i messaggi sessuali latenti fossero rivolti al pubblico adulto, le pare?
«Ci sono anche quelli. Prenda la locandina di un film famoso, Il silenzio degli innocenti, cinque premi Oscar. Raffigura una farfalla posata sulla bocca di Jodie Foster, un lepidottero chiamato “testa di morto”. L’ingrandimento non lascia dubbi: il teschio sul dorso della farfalla è una fotografia intitolata In voluptate mors che l’eccentrico pittore spagnolo Salvador Dalí, amante delle illusioni ottiche, fece scattare nel 1951 a Philippe Halsman. Sono sette donne nude che da lontano sembrano un cranio umano».
Quando e perché s’è avvicinato a queste tematiche?
«Nel 1985, casualmente, leggendo un libro di un prete canadese, padre Jean-Paul Régimbal. Fino a quel momento ero stato anch’io un fruitore di rock progressivo. Mi piacevano i Pink Floyd, i Genesis, i Led Zeppelin e non mi ero mai accorto di nulla. Allora non esistevano i file sonori, tipo gli Mp3, che si possono rallentare fino a otto volte grazie al computer. Con molto scetticismo, staccai la cinghia di trasmissione dalla puleggia del giradischi, misi sul piatto un 33 giri e manualmente cominciai a spingere l’Lp all’indietro. E in breve tempo dovetti ricredermi».
Ma le parole che coglie non potrebbero essere frutto del caso?
«È quello che all’inizio pensavo anch’io. Si tratterebbe di pareidolia, si difendono gli interessati, quel fenomeno per cui il nostro subconscio tende ad associare a forme note i suoni e le immagini che il cervello non è capace di riconoscere. Perciò mi sono messo ad ascoltare al contrario persino i discorsi del Papa. Sì, può essere che ogni tanto salti fuori una parola di senso compiuto persino in ciò che dice Benedetto XVI. Ma qui la faccenda è ben diversa: stiamo parlando di 6, 8, 12 parole bifronti, una in fila all’altra, che formano frasi diaboliche dal significato ben preciso. E questo sarebbe ancora niente. Poi indaghi e scopri che Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin, era devoto ad Aleister Crowley, che ha comprato sulle rive del lago di Loch Ness la casa appartenuta al satanista, che s’è procurato persino i suoi paramenti da mago. Infine leggi Magick, il libro più importante di Crowley, e vieni a sapere che l’adepto deve imparare a parlare al contrario, ad ascoltare la musica al contrario, persino a camminare al contrario, tanto che l’occultista riferisce di un suo collega al quale, dopo aver recitato il Pater noster al contrario, apparve il diavolo».
E allora fai due più due.
«Sinceramente non credo che i messaggi subliminali siano concepiti per bypassare le difese del cervello e suggestionare le menti. Sono invece convinto che rappresentino una lode, un segno di appartenenza, un marchio di fabbrica. Padre Corrado Balducci, il famoso demonologo, parlava di “sacramentali al contrario”. Nella teologia cattolica i sacramentali sono gli atti rituali e gli oggetti - il segno della croce, le giaculatorie, l’acqua santa, il crisma - che producono benefici spirituali».
Sì, però mi sfugge quale può essere il significato della banconota da due dollari occultata tra le foglie di lattuga nella pubblicità del Kentucky Fried Chicken, catena statunitense di fast food.
«Un richiamo commerciale, uno stimolo a comprare. Esistono fior di studi sulla simbologia esoterica, massonica e satanica del dollaro, a cominciare dal disegno del tronco di piramide sormontato dal triangolo contenente l’Occhio Vigile, simbolo dell’onniveggenza, e dalla martellante reiterazione del 13, numero associato alla ribellione di Lucifero: l’aquila stringe nell’artiglio sinistro 13 frecce e nell’artiglio destro una fronda d’olivo con 13 rami e 13 olive; sopra l’aquila vi sono 13 stelle; le strisce sullo scudo sono 13; le scritte “E pluribus unum” e “Annuit coeptis” sono formate da 13 lettere ciascuna; la piramide tronca ha 13 strati di pietre. Guarda caso, la piramide compare insieme con un serpente anche sulla copertina dell’Lp Caress of steel dei Rush».
Embè?
«Lasci che le spieghi. Sulla cover figura un monaco cattolico. Il saio che indossa è quello di un certosino. Il povero frate sembra spaventato dalla piramide e dal rettile che striscia minaccioso ai suoi piedi. Tutt’attorno uno scenario infernale con fumo e fiamme. Ebbene, mi sono accorto che il grafico Hugh Syme ha copiato pari pari quell’immagine da una statua che si trova nella basilica di San Pietro, quella di San Bruno, fondatore dell’Ordine dei certosini, raffigurato nell’atto di rifiutare la mitra episcopale offertagli da Papa Urbano II. Ed ecco svelato il significato della copertina: la piramide dal vertice luminoso, un simbolo tipicamente massonico e occultistico, rappresenta il potere della magia, e il serpente, cioè Satana, è la fonte di tale potere. Entrambi sembrano prevalere sul monaco intimorito. Un’evidente metafora del cristianesimo vinto dalle forze delle tenebre».
Perché secondo lei hanno successo film come «Angeli e demoni»?
«Perché i cattolici sono per lo più analfabeti della fede, la loro ignoranza in materia religiosa è abissale, non conoscono neanche il catechismo. Basta propinargli un po’ di occulto mischiato col sacro e ammantato di pretesti storici e loro corrono ad abbeverarsi come le oche».
Dai suoi studi non si salvano neppure i testimoni di Geova.
«L’esistenza di immagini subliminali di natura satanico-occultistica nelle loro pubblicazioni, come La Torre di Guardia, è stata documentata da Darek Barefoot in un libro».
Le ho viste. E non mi sembrano per nulla tali.
«Lei dice? Può darsi. Ma è un fatto che la storia di Charles Taze Russell, il fondatore della Watchtower, gronda di esoterismo. Per calcolare l’anno in cui Gesù sarebbe tornato sulla Terra, andò a misurare i corridoi della piramide di Giza, in Egitto. Tutti i primi volumi stampati dalla Torre di Guardia recano in copertina simboli massonici. Tutti. Hanno smesso di usarli nel 1933».
Ho visto che ha trovato messaggi rovesciati persino nelle canzoni di Franco Battiato.
«Niente di satanico. Lui però è un seguace del russo Georges Ivanovitch Gurdjieff, cultore di esoterismo che ci ha lasciato I racconti di Belzebù a suo nipote. L’album Clic di Battiato è pieno di messaggi subliminali. Innocui, per carità. Ma quando nel brano Areknames il cantautore continua a ripetere come un mantra “arech names”, io ascoltando al contrario sento “se mancherà”. Che vorrà dire?».
Perché la Chiesa parla poco di questi argomenti?
«Dal Concilio Vaticano II in poi trionfa la nouvelle théologie che va incontro all’uomo moderno predicando un Vangelo annacquato. Guai a parlare del diavolo. I fedeli si spaventano».
Che cosa dovrebbero fare i genitori? Mica possono proibire ai loro figli di ascoltare la musica rock.
«Dovrebbero informarsi. E poi fare controinformazione.
(458. Continua)
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