Svelato il mistero della ballerina del metrò

«La gattina della metro è una “sickgirl” e si chiama Lisa». Arriva dal web (sul sito www.spaghettipinup.com/sickgirl/home.php) e ha il tono di una vera e propria rivendicazione con tanto di minacce («come lei anche le altre sickgirl stanno mettendo sottosopra il bel paese...Le “sickgirl” sono ovunque e non hanno nessuna pietà!») la verità sulla misteriosa ballerina che si è esibita in un numero di «lap dance» lunedì 27 novembre su un vagone della metropolitana verde (la 2) tra le fermate di Romolo e Porta Genova. Dal 27 novembre quella della catwoman in metrò è diventata una vera e propria leggenda metropolitana.
«Quella delle “sickgirl” è una comunità nata su internet due anni fa, è un “collettivo” di moderne pin-up che oltre a spettacoli nei locali - hanno spiegato all’agenzia di stampa Apcom Mattia e Guido rispettivamente ideatore e organizzatore del sito - danno vita a una serie di incursioni irriverenti e trasgressive come quella nel metrò di Milano o delle sexy zombie che si aggirano nottetempo in alcuni parchi cittadini. Tutte le “azioni” vengono fotografate e filmate e saranno presto utilizzate non solo su internet».
Dunque si tratta di un'operazione di marketing, e la «gattina» padovana Lisa, con il suo armamentario di stivaloni, corpetto in latex e cerchietto con orecchie da gatto sui capelli, non è altro che la «testimonial», di un collettivo di Vicenza che organizza «spettacoli neo-burlesque», sulla scia degli spettacoli sexy Usa degli anni '50. Insomma un gruppo di emule italiane di Dita Von Tesse, moglie del rocker Marilyn Manson, e appunto icona del neo-burlesque.


La sexy performance al ritmo di un vecchio registratore su un vagone mezzo vuoto della metro milanese, nel giro di qualche giorno era divenuta una vera e propria leggenda metropolitana, prima argomento di chiacchiera da bar e poi tema di dibattito su chat e forum, e poi tra i video più cercati e cliccati sul web.
Infine, segno dei tempi, le immagini dell'esibizione sono arrivate in televisione rilanciate da «Studio Aperto» (il tg di Italia 1).

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica