«La normativa sui saldi di fine stagione è ormai superata. Sarebbe opportuno liberalizzarne le date». A pochi giorni dalla partenza ufficiale degli sconti, lAdiconsum interviene sul rito delle svendite anticipate che si fa ogni anno dopo Natale. Per questo 2010, Confcommercio stima un giro di affari da 6,1 miliardi di euro, pari al 21 per cento del fatturato totale del settore. Che per le tasche degli italiani vuol dire circa 400 euro di spesa media a famiglia, 174 euro a persona. «Speriamo in una stagione dei saldi moderatamente positiva» spiega Renato Borghi, presidente di Federmoda/Confcommercio. Ma le associazioni dei consumatori smorzano subito gli entusiasmi: solo il 50 per cento delle famiglie farà acquisti, non si supereranno i 130 euro di spesa a testa. Intanto tutto è pronto nei negozi per la partenza del 2 gennaio.
E come ogni anno, lAdiconsum stila per i clienti un vademecum contro le fregature. Le accortezze più raccomandate restano sempre le stesse: occhio al cartellino che deve riportare il prezzo dorigine non scontato, la percentuale di sconto praticata e il prezzo finale di vendita. Bisogna verificare la corrispondenza del costo tra il capo esposto in vetrina e quello allinterno del negozio. Fare attenzione agli sconti che superano il 50 per cento che possono riservare brutte sorprese.
Svendite Adiconsum: «Normativa ormai superata, bisogna liberalizzare le date»
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