Roma

Sventa il furto dell’auto

Stefano Vladovich

Trova un ladro al volante della propria auto. Ma appena tenta di bloccarlo questo ingrana la retromarcia e tenta una fuga impossibile sulla strada più trafficata di Ostia. Il proprietario della Peugeot 206 nuova fiammante, Stefano di 28 anni, per scongiurare il peggio riesce a salire dallo sportello laterale della vettura. Quanto basta al balordo, un giovane sui 18 anni, per reagire in malo modo e colpirlo con un cacciavite in pieno volto, prima di darsela a gambe levate a piedi scalzi. Trasportato al pronto soccorso il poveretto se la caverà con alcuni giorni di prognosi. Il topo d’auto? Scomparso nel nulla nonostante una battuta senza precedenti di polizia e carabinieri. Parapiglia, insomma, nella tarda mattinata di ieri in via delle Baleniere.
Protagonista un sudamericano, o comunque un personaggio dai tratti somatici latini, deciso a tutto pur di sottrarre una macchina lasciata per pochi istanti in doppia fila nel centro commerciale della cittadina balneare. Una storia di ordinaria criminalità accaduta sul Lido di Roma. «Non c’erano parcheggi liberi e Stefano si era fermato davanti un negozio di abbigliamento - racconta il fratello della vittima -. Voleva dare un’occhiata alle vetrine. A un certo punto si accorge che qualcuno era appena entrato in macchina». Il ladro è veloce come un razzo: spadino alla mano, gli basta poco per forzare la serratura della portiera e smontare il blocchetto di accensione. A nulla valgono le urla del malcapitato: in un batter d’occhi il motore è avviato e l’auto pronta a schizzar via. La reazione del ladro è fulminea: acceleratore a tavoletta e marcia inserita, centra in pieno prima un’Alfa 145 e una Renault Clio parcheggiate dietro, poi il palo di un cartellone pubblicitario. Stefano non molla e pur di non farsi derubare è deciso ad affrontare il peggio. Cerca aiuto fra i passanti poi, entrato nell’abitacolo, si lancia contro il farabutto. Per tutta risposta viene colpito tra uno zigomo e un occhio con il giravite usato per scassinare l’antifurto. Il «cileno», a quel punto, si sfila le scarpe dai piedi, apre lo sportello e si mette a correre come un forsennato abbandonando la macchina. Stefano è sanguinante a terra, il traffico è paralizzato e da lontano si sente la sirena di un’ambulanza. Arrivano anche le «gazzelle» del 112 e le volanti del XIII commissariato.

Ricoverato al Grassi, al coraggioso automobilista non rimane altro che contare i danni.

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