La Svizzera e Monaco nella lista bianca Ocse

La Svizzera e il Principato di Monaco lasciano la «lista grigia» dei paradisi fiscali ed entrano nella «lista bianca» che comprende i Paesi che adottano una politica fiscale conforme ai criteri dell’Ocse. È la stessa organizzazione parigina a dare l’annuncio: il Principato è già stato inserito nella lista dei «buoni», mentre la Svizzera vi entra oggi. La Confederazione si appresta infatti a concludere il dodicesimo accordo internazionale sullo scambio di informazioni fiscali, ed entra così di diritto in «lista bianca» insieme con altri 11 ex paradisi fiscali. Promozione in arrivo anche per San Marino, che dovrebbe lasciare la «lista grigia» nelle prossime ore, avendo firmato il dodicesimo accordo fiscale.
Nè il Principato di Monaco nè la Svizzera, tuttavia, hanno ancora concluso accordi sulla trasparenza fiscale con l’Italia. Il Principato ha firmato intese con Andorra, Austria, Bahamas, Belgio, Francia, Liechtenstein, Lussemburgo, Qatar, Samoa, San Marino, Stati Uniti e St. Kitts; e si appresta a concluderne altri con Germania, Australia e Olanda. La Svizzera ha firmato, fra gli altri, con Usa, Regno Unito e Francia.
Il direttore dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate, Luigi Magistro, conferma intanto che sta per partire la task force contro i paradisi fiscali. L’organismo avrà sede a Milano, principale piazza finanziaria italiana, e si appoggerà alle diramazioni della Guardia di Finanza in almeno una dozzina di Paesi esteri.


D’ora in poi, annuncia l’Agenzia delle entrate, le filiali estere delle banche italiane e degli altri intermediari residenti nel nostro Paese saranno tenuti a comunicare i dati relativi ai rapporti e alle operazioni effettuate da clienti italiani. Queste informazioni potranno essere utilizzate per verificare se i cittadini italiani hanno depositato soldi all’estero, comunicandolo al fisco nella dichiarazione dei redditi.

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