Ginevra - Via libera alla legge che regola l'espulsione degli stranieri responsabili di gravi reati, proposta dal partito della destra populista Unione di centro (Udc) di Cristoph Blocher. La Svizzera ha detto sì al referendum approvando la nuova legge con il 52,9% delle preferenze.
Per il governo e per i grandi partiti che avevano fatto campagna contro la proposta dell'Udc/Svp si tratta di una grave sconfitta. Il sì al testo contro gli stranieri criminali è tuttavia un sì meno convinto di quel clamoroso e inatteso 57,5% di consensi registrato un anno fa dal referendum sul divieto di costruire nuovi minareti, sostenuto anche allora dall'Udc/Svp contro tutti.
L'iniziativa approvata introduce nella Costituzione un articolo che stabilisce la revoca automatica del diritto di soggiorno a tutti gli stranieri condannati, con sentenza passata in giudicato, per aver commesso reati quali omicidio, rapina, traffico di esseri umani, stupri, effrazione e altri reati violenti. Saranno puniti da espulsione anche gli stranieri colpevoli di "percepito abusivamente" prestazioni dell'assistenza sociale o di assicurazioni sociali. Il divieto di entrata varia dai 5 ai 15 anni, fino a 20 per i recidivi.
Spetterà ora al parlamento elaborare la legge di applicazione. La neo-ministra svizzera della Giustizia, la socialista Simonetta Sommaruga ha già annunciato a Berna che costituirà al più presto un gruppo di lavoro. Il governo - ha detto - s'impegnerà per il rispetto della Costituzione, dei diritti umani e della tradizione legislativa della Svizzera. L'approvazione dell'iniziativa Udc/Svp - ha proseguito la ministra - riflette paure tra la popolazione che vanno prese sul serio. Tuttavia, oltre a reprimere, si tratta anche di puntare sulla politica d'integrazione. Simonetta Sommaruga ha sottolineato che "gli stranieri, nella stragrande maggioranza, non sono criminali e sono ben integrati". Il loro contributo sociale ed economico è molto importante. Ma l'Udc/Svp ha già fatto sapere che non intende sfumare i termini dell'iniziativa.
Oltre che dalla maggioranza dei votanti, l'iniziativa è stata infatti approvata dalla maggioranza dei cantoni : 17,5 cantoni su 26, ovvero i cantoni della Svizzero tedesca più il Ticino e il Vallese. I cantoni romandi hanno bocciato la proposta. La più alta percentuale di no è stata registrata a Vaud, (58,2%). A Ginevra i no hanno superato il 55% ed anche a Basilea Città hanno vinto i No. Per tentare di contrastare l'Udc/Svp, il centro-destra e una minoranza di socialisti proponevano un controprogetto che prevedeva di legare l'espulsione alla severità della pena. Ma il testo è stato bocciato con il 54,2% di No. Molta amarezza per l'approvazione del testo - al termine di una campagna che ha associato le parole stranieri e criminali - é stata espressa dalle associazioni di stranieri, di difesa dei diritti umani e dalle Chiese. La sezione svizzera d'Amnesty International si è detta profondamente scioccata per il Sì all'iniziativa.
E' una "una giornata nera per i diritti umani in Svizzera" ed "pessimo segnale per i Paesi vicini", ha affermato. Il gruppo secondosPlus, che riunisce gli stranieri di seconda generazione, ha visto nell'esito del voto un segnale che "gli stranieri sono tollerati, ma non rispettati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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