La svolta di Expo: via all’acquisto delle aree

«Una giornata molto importante per Milano». Così il sindaco e commissario Letizia Moratti ha salutato ieri la nascita della newCo, la società a capitale pubblico che dovrà acquistare le aree di Rho-Pero dove sorgeranno i padiglioni dell’Expo. Martedì, spiega, «andremo al Bie con la migliore soluzione» e soprattutto «ora ci possiamo concentrare sui contenuti, sulla promozione e sul coinvolgimento di cittadini, associazioni e imprese». Compito della società, spiega il governatore Roberto Formigoni, sarà anche progettare e realizzare l’edificazione e l’urbanizzazione dell’area dopo il 2015. Ieri, nella sede di via Rovello, la riunione del comitato per l’Accordo di programma a cui hanno partecipato Regione, i Comuni di Milano e Rho, Poste Italiane, Fondazione Fiera ed Expo spa. Che hanno dato vita a un «veicolo societario» con una struttura snella e che per le attività operative si avvarrà delle strutture tecniche dei soci. Il Comune ha chiesto e ottenuto la maggioranza, mentre sugli altri termini della governance i soci stanno ancora trattando. Di certo c’è che Fondazione Fiera conferirà i suoi terreni, mentre il Gruppo Cabassi domani consegnerà l’impegno alla cessione delle aree. Così che martedì Milano potrà arrivare al Bie con la «piena disponibilità delle aree», così come richiesto. Mentre per lo Statuto e i patti parasociali della nuova società, a cui è rinviata la definizione della struttura, secondo i tecnici del Comune occorrerà aspettare almeno due mesi e per il passaggio in consiglio a Palazzo Marino occorrerà attendere la nuova assemblea degli eletti. Dunque non prima di luglio. Per Formigoni e Moratti in ogni caso «non ci sono problemi» perché «non ci vuole niente - ha detto il sindaco - a costituire una società e definirne la governance quando è già definito che il Comune avrà la maggioranza». Quanto al valore dell’area di proprietà di Cabassi, «è quello di standard, ovvero il valore delle aree destinate a servizi secondo il vecchio piano regolatore», ha spiegato l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli: un valore «al di sotto di quello quantificato dall’Agenzia del territorio» e che è pari a «circa 160 euro al metro quadro, circa 120 milioni per il totale dell’area», fra le proprietà di Cabassi e Fiera. «Su questo valore ragioniamo con Cabassi per il conferimento delle aree», assicura Masseroli. Mentre Formigoni sottolinea l’impegno della newCo a monitorare con Expo spa il processo di trasformazione dell’area «per assicurare la valorizzazione e la riqualificazione dell’area anche nella fase post-Expo» e coordinare «il processo di sviluppo del piano urbanistico dell’area nella fase post Expo, tenendo conto della disciplina urbanistica e del mix funzionale definito dalla variante urbanistica approvata mediante l’accordo di programma attraverso un Piano integrato di intervento». Quindi la società dovrà garantire la valorizzazione del sito con progetti «mirati a realizzare una più elevata qualità del contesto sociale, economico e territoriale».
«Abbiamo scelto questa strada - ha spiegato il governatore - perché garantisce trasparenza, legittimità e valorizzazione a vantaggio di tutti i soggetti». Ma anche per reperire ulteriori risorse finanziarie da organismi come Cassa Depositi e prestiti e Bei.

Oltre alla definizione di progetti come «i parcheggi in Fiera e il centro di produzione Rai». Per il presidente di Expo Diana Bracco, «sulla questione delle aree si è trovata una soluzione che va nell’interesse della collettività».

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