Cronaca locale

«Svuotiamo le baraccopoli dagli irregolari»

Gianandrea Zagato

«Basta con rinvii e distinguo: non possiamo più sopportare la presenza di duemilaseicento rom abusivi accampati nella nostra Milano. Lunedì ne chiederemo la cacciata immediata al prefetto». Guido Manca affronta di petto l’emergenza nomadi. «La situazione è diventata inaccettabile» scandisce l’assessore alla Sicurezza del Comune: «I milanesi pretendono il ripristino della legalità che, quotidianamente, viene calpestata. Occorre dunque imprimere una svolta, chiara e forte: lo sgombero di chi non ha niente da spartire con la nostra città».
Parole pesanti come pietre, assessore. Che rischiano di infiammare la polemica mentre c’è la disponibilità della Provincia a lavorare per trovare un’intesa con i Comuni del Milanese.
«Disponibilità? Quello che serve è una risposta che, finora, non è stata data né a Palazzo Marino né al prefetto Bruno Ferrante. Eppure, sia chiaro, Filippo Penati di tempo a disposizione ne aveva per individuare le aree dove far nascere piccoli villaggi per rom, naturalmente con i documenti in regola. Quindi non resta che chiedere al prefetto la convocazione urgente del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, dove, il Comune, non potrà non pretendere l’allontanamento dei rom abusivi dal suo territorio. Che assommano a ventidue per chilometro quadrato».
Statistica a parte, converrà che non è così semplice convincere le comunità dell’hinterland sulla necessità di ospitare gruppi di nomadi anche se regolari?
«Milano ha otto-dico-otto campi regolari. Poi, ci sono tutti quelli fuorilegge spalmati sull’intera città. È evidente che lo sforzo dell’amministrazione Albertini è stato forte e sentito. Ma dev’essere altrettanto evidente che il Comune non può più subire la pressione di qualcosa come cinquemila nomadi: è impensabile reggere oltre e non solo per le difficili situazioni di degrado urbano e igienico-sanitario che, nel tempo, si è determinato. Bisogna che ognuno faccia la sua parte, come stiamo facendo per Triboniano».
Facciamo il punto della ristrutturazione del campo...
«La parte abusiva spero che il prefetto voglia farla liberare entro qualche giorno. Condizione che precede la trasformazione della baraccopoli in una “Svizzera” dei campi nomadi, dove saranno ospiti 278 persone. Lavori che avrebbero dovuto già iniziare alla fine di maggio».
Ritardo dovuto, sembra di intuire, dal mancato sgombero della favelas adiacente al campo di via Triboniano.
«Esattamente. Ma insisto: l’unica soluzione al problema contro il dilagare del degrado e dell’insicurezza sta nel rivedere le norme di permanenza dei nomadi sul territorio nazionale. Tema affrontato con l’avvocato Gaetano Pecorella, presidente della commissione Giustizia, che sta facendo una ricognizione della legislazione europea per poter cambiare quella italiana».
Riassumendo: ultimatum per lo sgombero di duemilaseicento rom illegali rispetto ai cinquemila oggi presenti in città, con il via libera ai lavori di Triboniano. Domanda: ma dove vanno questi duemilaseicento irregolari?
«Speriamo che i sindaci della Provincia facciano la loro parte.

Di certo, Milano non ha più un euro da spendere per i nomadi e diventa zona off limits per chi sta fuori dalle regole del vivere civile».

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