In «Swish 2» l’umorismo non tramonta mai

Giovanni Antonucci

Torino Spettacoli è l'unico teatro stabile privato che coltiva, con successo di pubblico sorprendente, la drammaturgia nazionale. L'autore più presente nei suoi cartelloni è Vera Matthews, pseudonimo di un drammaturgo italiano di sesso femminile, che continua a battere primati di tenuta e di incassi. Una delle sue più fortunate pièce, che ha raggiunto cinquantaquattromila spettatori, è stata Swish swish, l'amore assoluto, umoristico e fine ritratto di un gruppo di trentenni, pieni di inquietudini e di contraddizioni, alla ricerca dell’amore duraturo. Ora Vera Matthews li ripropone al pubblico in Swish 2, in scena al Teatro Gioiello di Torino. È un sequel, uno dei primi, se non il primo, nel nostro paese, che piace al pubblico ancor più di Swish swish. La commedia, che ha momenti di originale umorismo e comicità insieme ma anche spessore psicologico, rappresenta, dieci anni dopo, gli stessi personaggi. Il tempo non li ha cambiati: sono sempre infantili, fragili, immaturi soprattutto nei sentimenti. Il più saggio di tutti è il figlio di dieci anni di uno di loro e lo dimostra quando si trova davanti a una situazione imprevista e pericolosa.

La regia di Girolamo Angione guida con leggerezza e ritmo perfetto il gioco teatrale, grazie anche a interpreti affiatati e di talento come Andrea Beltramo, Carlotta Iossetti, Elena Canone, Alberto Barbi, Saverio D'Amelio, Massimiliano Vado e il piccolo Luca Viola, sorprendente per verità umana e disinvoltura scenica.

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