Cronache

Come t’insegno a cucinare quel cavolo di kimchi

Cantanti, impiegati, imprenditori. C'è anche un frate. Vivono a Genova da anni e sono innamorati della Lanterna. Vengono dal sol levante e hanno gli occhi a mandorla ma, non confondiamo, non sono Chingu (cinesi) né Ilbon (giapponesi). Sono Han Guk, i «figli di Gengis Khan». Le radici antiche affondano infatti nella genìa mongola degli Altai. Quelle moderne nella tecnologia più avanzata. Tecnologia coreana, s'intende. Nomi noti come Hyunday, Dae Woo, Samsung, Lg, Kia, Hantin shipping (che ha uno storico centro direzionale proprio nel cuore della città). Meno noto è che a Genova vive una piccola ma attiva comunità di Han Guk che, dopo anni di integrazione, ha deciso di dare vita all'associazione «Geko» per diffondere la lingua e la cultura coreana attraverso incontri settimanali che si terranno ogni sabato (dalle 11 alle 12,30) presso l'Istituto Champagnat. Un catalogo di proposte particolarmente ricche che prevede visione di film, incontri di musica, conferenze. Senza dimenticare la sezione gastronomia dedicata a chi vuole imparare a confezionare un impeccabile kimchi (a base di cavolo, peperoncino e aglio), del bulgoghi (preparato di carne macerata nella frutta e aromatizzata con aglio, zenzero e miele) o, per il pic-nic, del kimbaba a base di alghe, riso e verdure.
«L'idea è partita lo scorso anno con lezioni di lingua coreana per italiani e di italiano per i nostri connazionali», racconta Soo-Jung Kwun. Soo-Jung (Susanna, per gli amici italiani) è una giovane cantante soprano innamoratasi di un genovese e che molti hanno potuto ascoltare al Carlo Felice nei panni di Papagena (Flauto Magico di Mozart), Barbarina (Nozze di Figaro), Fanciulla in fiore (Parsifal) e che nella prossima stagione vestirà i panni di Naiade in Ariadne auf Naxos di Richard Strauss. Chul Ho Cho invece fa il medico. Arrivato in Italia 25 anni fa con una laurea in medicina conseguita a Seul, si è laureato nuovamente a Genova diventando uno dei più rinomati endocrinologi e agopuntori della città con studio in Corte Lambruschini. Anche Mi-A Lee si è innamorata e sposata con un genovese. A Seul faceva l'annunciatrice della televisione di Stato (Kbs), ora lavora alla Siemens di Genova. Marito e moglie: Dae-Woung Shin (lui) allena i campioni mondiali di Kung Fu, mentre Soo Yiung Chae (lei) gestisce una palestra alla Foce e un'altra a Rapallo.

Sono meno di un centinaio i «figli di Gengis Khan» che vivono nella Superba e nati con l'impronta di Taeghanmin-guk, un neo che portano alla nascita nell'incavo della schiena (scompare negli anni) e che, secondo la leggenda mongola, rappresenta un segno lascito dalla «nonna fantasma» che tutela la nuova vita.

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