Il Comune di Milano è davvero un ente che spende bene le risorse di cui dispone, ma con un ulteriore sforzo potrebbe far fronte ai tagli che lo obbligheranno nei prossimi anni a stringere ancor di più la cinghia. È quel che risulta dallo studio della fondazione Civicum, che con il Politecnico di Milano ha passato ai «raggi x» il bilancio di Palazzo Marino.
Dallultimo rendiconto disponibile risulta per esempio un livello di spesa per auto-amministrazione su cui il Comune può ancora risparmiare. Il livello di Milano per le spese di auto-amministrazione è in linea con la media nazionale. E Palazzo Marino, fra i grandi Comuni, è fra i migliori: il livello di spesa per abitante è fra i più bassi, dopo Torino. Si calcola in 356 euro per abitante, pari al 25 per cento delle spese correnti. Ma se Milano si allineasse al livello del capoluogo piemontese (che si attesta sui 294 euro per abitante) - lo calcolano Civicum e Politecnico - potrebbe tuttavia conseguire un risparmio di 73 milioni di euro. Lassessore al Bilancio Giacomo Beretta fa presente che in parte, il taglio in città cè già stato. «Dal 2006 - calcola Beretta - abbiamo recuperato 190 milioni su personale e centralizzazione delle spese. Solo per consulenze e incarichi abbiamo tagliato le spese da 19 a 3 milioni. Dal 2008 al 2009 abbiamo già tagliato fra i 40 e i 50 milioni di spese correnti». Ma resterebbero ancora alcune decine di milioni di euro da risparmiare.
Al di là degli sprechi, le politiche a cui il Comune destina le sue risorse in maniera superiore alla media sono quelle relative a sociale, istruzione e polizia locale per quanto riguarda la spesa corrente; viabilità, trasporti e territorio ambiente per quanto concerne gli investimenti.
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