«Scusi, ma cè sciopero?». I passeggeri vagano con i loro trolley tra i check-in di Malpensa in cerca di qualcuno a cui chiedere informazioni. «Non cè nessuno. Cè per caso qualche protesta dei sindacati?» chiede un manager in partenza per San Pietroburgo. Non cè nessuna protesta. Leffetto sciopero è ordinaria amministrazione, soprattutto nel mezzo del pomeriggio, dalle 14 alle 16, quando i voli a decollare sono pochi. «Pazzesco - è stupito un altro passeggero - non ci sono nemmeno le transenne al check-in e ci siamo dovuti mettere in fila da soli. Può immaginare il caos». «È sempre così di pomeriggio - rispondono i dipendenti Sea - in particolar modo al terminal 1». Al di là del traffico ridotto, in uno degli orari più tranquilli della giornata, cè da tenere in considerazione anche un altro fattore: i tagli al personale. Nasce da qui la sensazione di trovarsi in mezzo al deserto, in balia delle informazioni di qualche tabellone e senza imbattersi nemmeno in unhostess di terra. «Negli ultimi due anni - spiegano i sindacalisti della Cgil a Malpensa - sono state tagliate 450 persone». Ad oggi, su un totale di 3.500 dipendenti di Sea spa e Sea handling, i lavoratori in cassa integrazione sono 250. E poi bisogna contare i mancati rinnovi di contratto agli stagionali. I tagli sono dovuti in gran parte al ridimensionamento dello scalo: il colpo dellabbandono di Alitalia ha portato a dover rivedere i numeri del personale e ad accompagnare alla pensione i dipendenti con più anzianità. Con tutti gli ammortizzatori del caso ma senza nuove assunzioni. O almeno, non abbastanza da poter garantire il turn over. Per di più, laddio più recente di Lufthansa e di Air France ha fatto il resto. A rivitalizzare un po lo scalo ci penserà Livingston che dallanno prossimo tornerà ad operare su Malpensa dopo un breve divorzio durato poco più di un anno. Ovviamente larea più vitale dellaeroporto è quella del terminal 2, grazie ai voli low cost di Easy jet: qui è difficile trovarsi nel deserto e non imbattersi in qualche addetto Sea. I sindacati rilevano che, a fronte di un taglio significativo del personale nel settore passeggeri, si registra un vero boom di traffico e di assunzioni nel reparto merci.
Il settore Cargo sembra andare benone e registra un incremento del 30 per cento rispetto allanno scorso. I dati sono in crescita e salvano lo scalo. Ma ovviamente i passeggeri non si accorgono dei movimenti sul settore Cargo. Si limitano a rilevare leffetto deserto in certe ore del giorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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