Tagli, la Regione «trova» 130 milioni rinegoziando i mutui

L’effetto tagli sui conti della Regione Lombardia non è di poco conto. E, per correre ai ripari, il Pdl, come in ogni buona famiglia che cerca di far quadrare i conti di fine mese, ha preso in mano i registri e analizzato tutte le spese, voce per voce. Obbiettivo: ridurre le spese di amministrazione e risparmiare risorse per poter dare nuovo gas agli investimenti. La prossima settimana il Consiglio regionale discuterà in aula una proposta già analizzata e approvata dalla commissione Attività produttive. Un progetto grazie al quale si possono risparmiare oltre 130 milioni all’anno, rinegoziando i mutui, che ammontano a un debito residuo di 2,6 miliardi di euro (235 milioni a tasso variabile e 2,4 miliardi a tasso fisso).
«Non basta essere in pareggio con i conti - sostiene Vittorio Pesato, consigliere Pdl e relatore del provvedimento -, è dovere degli amministratori di oggi risparmiare il più possibile sulle spese di amministrazione. Questo è il momento giusto per rinegoziare i mutui e risparmiare sul tasso di interesse, le condizioni sono favorevoli». La spesa potrebbe essere ridotta anche spalmando su trent’anni i mutui che ora sono concentrati in dieci anni. Altro che derivati, la Regione Lombardia cerca la via d’uscita per respirare in una situazione di autentica apnea: la manovra finanziaria ha imposto un tetto di spesa di 4,5 miliardi nel 2010 e una riduzione a 3,8 miliardi nel 2011, con un taglio di oltre il 15%. Un bel salasso, a cui si cerca di porre rimedio, sfoltendo qua e là le spese di gestione. «La finanziaria - sostiene il rappresentante del Pdl ci pone nelle condizioni di trovare nuove strade per trovare risorse e contenere la spesa pubblica».
Rinegoziando con le banche le condizioni dei mutui, è possibile ridurre l’onere finanziario annuo di circa 77 milioni di euro (sui 235 della spesa attuale). E contenere i costi complessivi del debito di 55 milioni di euro. Il provvedimento del Pdl punta anche a «semplificare la burocrazia consentendo l’avvio di un impresa attraverso un’unica istanza, un unico procedimento e un unico provvedimento». Il consiglio regionale si confronterà anche sull’ipotesi di razionalizzazione delle società partecipate degli enti locali.

«Tale politica - spiega Pesato - favorirebbe anche le imprese, consentendo loro di liberare risorse da destinare alla produttività ed allo stesso tempo favorire la nascita di un unico piano energetico lombardo e una nuova frontiera industriale».

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