Tagli, sindaci pd in piazza ma i loro consiglieri vogliono più soldi

La protesta contro i tagli previsti dalla finanziaria e quella contro il ridimensionamento degli stipendi dei consiglieri provinciali. Il Pd, partito di lotta e di poltrona che scende in piazza in prima linea per salvaguardare i servizi ai cittadini, ma anche per garantire i politici. L’annuncio dell’adesione dei sindaci lombardi alla manifestazione dell’Anci del 23 giugno lo dà il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina. «Sicuramente i nostri sindaci aderiranno», dichiara ammettendo di essere fiducioso anche in qualche modifica alla manovra. «Vedremo la prossima settimana». Ma i consiglieri provinciali restano sul piede di guerra. Roberto Caputo, vicecapogruppo del consiglio provinciale a Palazzo Isimbardi, definisce «una miseria» lo stipendio tra i 700 e i 900 euro al mese previsti per i politici dopo i tagli.

Qualche dubbio lo solleva anche il presidente del consiglio provinciale, l’azzurro Bruno Dapei: «Dimezzare gli stipendi farà risparmiare poco più di un centesimo al mese ogni abitante della provincia di Milano. Certo, rimane il valore etico».

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