La prima mossa per sostenere le imprese è la garanzia della continuità di credito: ovvero fare in modo che le banche proseguano a prestare denaro agli imprenditori. Con questo obiettivo, si prevede listituzione di un osservatorio economico presso le prefetture (sul modello francese) preposto a monitorare che i flussi di credito non diminuiscano e che i tassi di interesse non aumentino. Ma questi provvedimenti non bastano. Sono necessarie agevolazioni fiscali. In questottica il governo punta in primis sulla deducibilità del 10-15% dellIrap (Imposta regionale attività produttive) dallIres per le società e dallIrpef per i liberi professionisti. A corredo, anche il taglio di tre punti sullanticipo di imposta (Irap, Ires e Irpef) da pagare; circola invece solo come ipotesi poco accreditata uneventuale proroga del versamento dellacconto. Per quanto riguarda lIva, invece, una riduzione è quasi impossibile. Previo consulto a livello europeo, però, potrebbe esserci una modifica: il pagamento potrebbe slittare dal momento della fatturazione al momento dellincasso effettivo dellimporto. Accogliendo le richieste di Confindustria, lesecutivo si è anche impegnato a sbloccare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese private: i conti verranno saldati con iter più rapidi.
Infine, possibile unestensione dei crediti per la ricerca per quelle aziende che hanno sedi allestero. Capitolo a parte le banche: nessun istituto ha usufruito del fondo di 10 miliardi messi a disposizione per il settore bancario in crisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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